Castel del Rio, ordigno bellico inesploso in riva al fiume

Da dove sia arrivato non è dato saperlo, a portarlo lì o quanto meno a scoprirlo affinché diventasse visibile a occhio nudo, con ogni probabilità sono state le acque tumultuose dell’alluvione di maggio. Fatto sta che un cittadino che stava pescando lungo la riva del Santerno in prossimità di Castel del Rio si è trovato letteralmente fra i piedi, a pelo d’acqua, un proiettile da mortaio inesploso della seconda guerra mondiale. Una squadra dei vigili del fuoco di Imola, insieme ai carabinieri della stazione del posto chiamati per gli adempimenti del caso compresa la segnalazione all’esercito, è intervenuta intorno alle 20 di martedì in zona via Pertini (via Monatnara nord) per accertarsi delle condizioni dell’ordigno. L’area è stata recintata così da impedire il passaggio vicino al proiettile potenzialmente pericoloso, che però fino a ieri si trovava ancora sul posto. Per sapere quale sia infatti la sua effettiva carica esplosiva dovrà intervenire l’esercito con il personale specializzato per valutare lo stato di conservazione del proiettile. La Vallata del Santerno e in particolare la zona di Castel del Rio, attraversata dalla Linea Gotica e teatro di sanguinose battaglie soprattutto durante le ultime fasi del secondo conflitto bellico mondiale, non è nuova a certi ritrovamenti. Ogni anno, spiega il sindaco di Castel del Rio Alberto Baldazzi i rinvenimenti di bombe, proiettili, ordigni di vario genere, sono almeno quattro o cinque. Solitamente però questo genere di residuati vengono rinvenuti nel corso di cantieri o arature dei campi agricoli, quindi scavando nel terreno. Questa volta, il fatto che l’ordigno fosse visibile a pelo d’acqua fa pensare che ad averlo dissotterrato e trasportato a valle sia uno dei tanti effetti collaterali della recente fiumana.

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