Cassani: "Cicloturismo, Riccione è avanti, ma servono buoni asfalti"

Il campione Davide Cassani, ex ciclista professionista e dal 2014 commissario tecnico della nazionale italiana di ciclismo su strada, questa settimana era a Riccione in occasione del Ride Week. Cassani, dal 2018, è anche presidente di Apt Servizi Emilia Romagna. Un riconoscimento che rappresenta anche la conferma dell’importanza del cicloturismo per l’economia turistica regionale.

Ciclismo e turismo sono sempre più in simbiosi. In un certo senso lei ne è una dimostrazione…
«Sport e turismo sono complementari, tanto è vero che nelle amministrazioni locali entrambi sono spesso in capo alla stessa persona. Lo sport può diventare turismo, soprattutto in una regione come la nostra. Gli eventi sportivi portano turisti, notti in albergo e, in questa ottica, il cicloturismo è quello che, in questi ultimi anni, ha avuto una crescita maggiore. Penso quindi che mai come ora, sport e turismo possano andare d’accordo».

Com’è stato questo primo anno da presidente di Apt?
«È stata un’esperienza importante e abbastanza complicata, anche perché sono comunque impegnato con il mio lavoro. Sono però entrato in una squadra che marcia a pieno ritmo e che si dedica alla promozione turistica da molto tempo. Ho quindi cercato di portare il contributo della mia esperienza e professionalità. Essendo stato un professionista, un commentatore tecnico e avendo girato l’Italia e il mondo, un po’ di esperienza me la sono fatta».

Cosa pensa di manifestazioni come le Ride Week?
«Credo che manifestazioni del genere siano molto importanti ed utili. Dedicare una settimana alla bicicletta, dove personalità e campioni possono pedalare fianco a fianco a cittadini e turisti, è una bella idea. A Riccione ci sono 12 bike hotel e la città ha investito molto sul turismo sportivo, dal nuoto al ciclismo, solo per fare due esempi. Dare la possibilità a chi va in bicicletta, tra le migliaia di turisti che vengono a Riccione, di avere tutto quello che serve per poter praticare la propria passione è estremamente positivo. Non dimentichiamo poi che nella zona ci sono molte Gran fondo e sono tanti gli eventi che uniscono le nostre città, così si invoglia il turista a venire in Romagna per pedalare e fare turismo».

Una città che volesse essere davvero “bike friendly” quali accorgimenti dovrebbe adottare?
In generale, per il turismo sportivo, ci vogliono senz’altro strutture adeguate. Chi ama il beach volley ha bisogno di campi adeguati. Il ciclismo, invece, ha bisogno di strade belle, poco trafficate, panoramiche, con percorsi consigliati. Ci sono realtà alberghiere che rispondo pienamente alle esigenze dei cicloamatori e ti consigliano loro le strade migliori da fare ed è un’attenzione che hanno da diverso tempo. Bisogna considerare le centinaia di persone che, partendo dal mare, arrivano sull’Appennino e quei cicloturisti che sfruttano la loro passione per vedere le località situate intorno ai posti in cui alloggiano».

Quali sono le potenzialità di Riccione e della Riviera Romagnola?
«Insieme al Trentino Alto Adige, siamo la regione di riferimento per il cicloturismo, anche perché ci siamo mossi prima di altri. È chiaro, però, che si può sempre fare qualcosa in più, come offrire ai nostri ospiti strade ben strutturate, con poco traffico e con asfalti buoni».

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