Casola Valsenio, nuovo campo sportivo in costruzione

Faenza

Proseguono i lavori in zona Furina per la realizzazione del nuovo campo sportivo: la ditta esecutrice ha gettato le fondazioni della palazzina che andrà a ospitare gli spogliatoi e gli ambienti di servizio. Gli interventi per la costruzione della struttura andranno avanti per due o tre settimane, dopodiché l’edificio sarà coperto con un tetto in legno, grazie al quale sarà possibile continuare a lavorare all’interno anche durante la stagione invernale.
Per quanto riguarda il campo da gioco, il prossimo intervento è quello di realizzare l’impianto di irrigazione e il sistema di drenaggio, quindi si procederà con la semina del prato. Per quest’ultimo passaggio sarà necessario aspettare marzo: il tipo di erba che è stato scelto è a crescita veloce e si prevede che nel giro di un paio di mesi il nuovo manto potrà già essere calpestato.
Allo stesso tempo si lavorerà anche alla conclusione delle sedute in cemento per il pubblico, mentre per il nuovo parcheggio è stato steso il piano e restano da portare a termine il sottofondo e le opere di completamento in superficie.
Insomma, il campo sportivo dovrebbe essere fruibile già per la stagione 2023/’24. Nello scorso fine settimana l’Amministrazione casolana ha svolto un sopralluogo nell’area insieme ai dirigenti della società calcistica Nuova Casola, che prenderà in gestione l’impianto.
«C’è un clima di collaborazione» afferma l’assessore ai lavori pubblici, Maurizio Nati, che spiega come il ritrovamento dei resti di una sepoltura d’epoca romana nelle vicinanze dell’area destinata a parcheggio abbia provocato qualche ritardo: «Dovevamo agire con tutte le precauzioni del caso anche se la tomba è fuori dalla porzione interessata dagli interventi. Abbiamo scavato anche lì intorno ma, a parte qualche piccolo reperto, non è stato trovato nient’altro. Si tratta di una zona che resterà verde. La Soprintendenza ha chiesto di coprirla con terra e sabbia, tutto sommato non si trattava di un ritrovamento particolarmente interessante».
Nel frattempo qualcosa si muove anche sul fronte del vecchio campo franato nel febbraio del 2015: «Ora che il periodo di controllo in capo alla Regione è finito, possiamo pensare a cosa fare in quest’area. Un’opzione al vaglio è quella di strutturarla maggiormente come zona di atterraggio per il soccorso notturno dell’elimedica».
Il terreno, in ogni caso, non andrà caricato di pesi eccessivi, mentre per quanto riguarda la rimozione di torri faro, panchine e altri materiali franati sette anni fa «siamo ancora in attesa – conclude l’assessore – di indicazioni su come intervenire per realizzare le piste che serviranno ad accedere all’alveo fluviale».

Newsletter

Iscriviti e ricevi le notizie del giorno prima di chiunque altro Clicca qui