Case da affittare introvabili a Cesena: gli antidoti di Preger

Cesena

«La cronica mancanza di case da affittare a Cesena indebolisce la nostra immagine di città accogliente, per tutti». A toccare questo nervo scoperto è l’ex sindaco Edoardo Preger. E la sua voce sulla questione è doppiamente autorevole: da una parte, come politico di spicco e amministratore pubblico di lungo corso; dall’altra, come architetto e urbanista, che quindi anche da un punto di vista professionale sa di cosa parla.

Fa notare che «serve a poco sostenere che sono migliaia le case vuote se una persona, quando entra in un’agenzia immobiliare, si sente rispondere che ci sono già decine di domande in attesa». E non è un problema da poco, perché «la qualità di una città è fondata soprattutto sui servizi essenziali, che sono il lavoro, la salute, la scuola e la casa. E sui primi - sostiene Preger - siamo a livelli ottimi, nonostante il Covid, ma sulla casa in affitto proprio non ci siamo».

Pur ricordando «la scandalosa mancanza, da decenni, di risorse significative destinate all’edilizia pubblica», l’ex sindaco non si accontenta di lamentare questo nodo. Prova a fare qualche proposta concreta.

«Va prima di tutto sbloccato il cantiere del Novello, che metterà in circolo almeno 200 appartamenti in affitto a prezzi calmierati - dice innanzitutto - Questa sarà la risposta più concreta all’emergenza casa». Preger invita poi ad «affrontare il tema dell’affitto come priorità nel nuovo Piano urbanistico, offrendo incentivi mirati. In alcune zone produttive interne o adiacenti alla città e alle maggiori frazioni, si potrebbe per esempio concedere la deroga per convertire a residenza le aree dismesse, con il vincolo della locazione a lungo termine». Un’altra mossa auspicata è «il rilancio con forza del ruolo della Fondazione per l’affitto, sostenendola con incentivi e garanzie reali a vantaggio dei proprietari disponibili». Non va poi escluso uno sforzo diretto del Comune per aumentare il patrimonio edilizio destinato a chi non può permettersi i prezzi del libero mercato: «Nonostante i ben noti vincoli del bilancio, si potrebbero utilizzare gli avanzi di amministrazione per una politica di acquisto, incrementando gradualmente il patrimonio abitativo pubblico». Infine, l’ex sindaco suggerisce di tentare di mettere mano al «problema delle garanzie con le banche locali, per allargare la possibilità di accesso al credito delle famiglie in grado di sostenere un mutuo ai tassi di oggi».

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