Case: a Cesena gli affitti non si trovano ma le compravendite continuano a salire

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Mentre gli affitti sono sempre più una rarità, ed a Cesena soprattutto quelli a prezzi modici sono diventati introvabili sfociando in una sfilza di fratti a cui non si sta per ora trovando soluzione concreta, il mercato immobiliare delle compravendite di case continua la sua corsa. Ad un ritmo meno sostenuto (nel secondo trimestre 20222) rispetto a quanto era stato rilevato nel primo trimestre, ma pur sempre con tanti affari che vanno in porto.
È stata del +8,6% la crescita delle transazioni rispetto allo stesso periodo dell’anno scorso. In questo trimestre la crescita dei comuni capoluogo è superiore a quella registrata nei comuni non capoluogo: i primi chiudono con un aumento del 10,4%, i secondi con +7,7%. Si inverte quindi una tendenza che si era registrata fino al trimestre precedente.
Il dato relativo alle compravendite di case formalizzate nella provincia di Forlì-Cesena dice che sono stati conclusi 1.019 affari nel secondo trimestre nel 2022, contro i 954 del secondo trimestre 2021, con un +6,8%. Spacchettando le macro aree della provicnia si legge che a Forlì città si registra un calo di compravendite (da 474 a 467), con un - 1,5%. Mentre l’area cesenate è moto resta per ora più florida quando si tratta di acquistare casa.
«I dati - dice Fabiana Megliola, Responsabile Ufficio Studi Gruppo Tecnocasa - spiegano che il mercato immobiliare sta tenendo testa a tutto ciò che accade, che la casa resta prioritaria e che il mattone si conferma il bene rifugio per eccellenza, ancora di più in questi periodi di incertezza e di inflazione elevata». Due gli aspetti che saltano all’occhio.
«La crescita più rallentata rispetto al primo trimestre del 2021 può essere dovuta principalmente alla carenza di offerta di case che tanti operatori del settore lamentano e non tanto ad una diminuita domanda. Un secondo aspetto è che i comuni capoluogo hanno evidenziato risultati migliori di quelli non capoluogo, invertendo la tendenza dei trimestri precedenti. Se il trend si confermasse, potrebbe significare l’attenuazione di quel fenomeno di spostamento dalle metropoli che la pandemia ha enfatizzato». Intanto i tassi dei mutui sono aumentati, il costo della vita pure e questo incide sugli acquisti di case, soprattutto se a comprare sono le giovani famiglie.

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