Caro energia, Ravenna si candida per un rigassificatore

Due rigassificatori galleggianti per l’Italia da cinque miliardi di metri cubi per compensare almeno in parte la dipendenza di gas: ad annunciarne l’acquisto imminente, nei giorni scorsi, il ministro della Transizione ecologica Roberto Cingolani. Ravenna, da parte sua, non si tira indietro anche se negli ultimi giorni è soprattutto Piombino (in provincia di Livorno) ad essere al centro del dibattito. Stimolato da un parlamentare toscano, il ministro Cingolani ha lasciato intendere che gli accordi riguardanti il rigassificatore nel porto del Tirreno siano in una fase già molto avanzata. La comunità locale di quella città, istituzioni in testa, ha reagito male alla notizia perché erano state chieste alcune garanzie su progetti bloccati da anni. Condizioni, queste, che Ravenna non pone. Da subito proprio il sindaco Michele De Pascale e il presidente di Autorità Portuale Daniele Rossi hanno candidato Ravenna come città ideale ad ospitare la nave rigassificatrice. Posizione che il primo cittadino ribadisce: «Ho fatto mente locale e non mi sono venute in mente città migliori di Ravenna per il rigassificatore. C’è già un’infrastruttura collegata alla rete da cui fino a vent’anni fa entravano 15 miliardi di metri cubi l’anno, ora ne entrano tre. Aggiungere i cinque miliardi del rigassificatore non sarebbe un problema». Considerazione che fa seguito ad un’altra: «L’accordo appena siglato con l’Algeria – dice De Pascale – riempirà le portate dei gasdotti del Sud Italia. Questo è un aspetto infrastrutturale che va preso in considerazione quando si fanno questi ragionamenti».

Il confronto con Roma

Nonostante l’ampia disponibilità ravennate, non c’è stato ancora il passo di un accordo tra istituzioni locali e governo: «Sul tema dell’energia sono in contatto costante con le istituzioni governative. Ho rappresentato all’esecutivo la nostra posizione, forte anche del mandato che ho ricevuto dal consiglio comunale e credo che da Roma mi abbiano ascoltato con interesse...». De Pascale aggiunge che oggi a livello energetico «paghiamo le mancate scelte del passato sulle estrazioni e sulle rinnovabili». Restando sul tema del rigassificatore, ragiona il sindaco, «sono abbastanza perplesso perché credo che sarebbe meglio estrarre il nostro metano piuttosto che acquistarlo. A questo punto, però, credo che saranno adottate entrambe le soluzioni». E Ravenna, come ormai noto, non si tirerà indietro di fronte a nessuna delle due.

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