Carla Fracci innamorata della Romagna

CESENA. In Italia per tutti la “ballerina” era Carla Fracci. Anche in Romagna generazioni di aspiranti ballerine nel nome di Fracci si sono appassionate alla danza. L’étoile mondiale, scomparsa a 84 anni, aveva scoperto la Romagna del sole, del mare, della spiaggia, quando ancora non sapeva sarebbe diventata una delle grandi ballerine del mondo. Figlia di tranviere (alla Scuola di ballo della Scala il sovrintendente Antonio Ghiringhelli l’aveva soprannominata “la tranvierina”) trascorse da bambina estati in colonia tra Rimini e Cattolica. Lo ricordava ad ogni suo ritorno, come nel 2018 nei padiglioni fieristici riminesi ospite di una grande kermesse per giovani danzatori: «Venivo qui da bambina in colonia. Era bellissimo. Ci divertivamo molto. Chissà se le colonie ci sono ancora?» si domandò. In quel contesto ribadì, per l’ennesima volta: «Questa nostra disciplina è molto educativa, perché richiede un grande rigore. Quando si studia danza si prende tutto il pacchetto, di sacrificio e rigore. Per questo è molto importante per i giovani».

Per l’étoile milanese infatti, danzare era sì vita, ma era pure educazione alla vita, e divulgazione dell’arte. Lo ha dimostrato andando a ballare, nonostante la fama mondiale, in paesi di provincia, anche sperduti, dal nord al sud. «Per tanti anni sono stata una pioniera del balletto – ribadì al teatro Galli di Rimini due anni fa -Da Giselle a Romeo e Giulietta, da Coppelia a Cenerentola, sono stata ovunque, suscitando l’ironia di chi snobbava il balletto nei piccoli centri». Allo stesso modo si spendeva per promuovere la danza come formazione. Lo ricorda Maria Perchiazzi Guaraldi promotrice di eventi internazionali di danza che ha portato Fracci tra Cattolica e Rimini fino all’agosto 2019 per il 1° Concorso Nureyev. Occasione in cui Fracci sul palco del Galli ribadì l’ideale di una compagnia: «Mi dà gioia sapere che questo teatro ricostruito dopo 70 anni ha conservato anche una sala ballo; forse è un sogno immaginare di avere un giorno anche una piccola compagnia, come era un tempo nell’Italia dei teatri».

«Nonostante Carla sia stata la “Giselle” più importante del mondo e partner italiana principale di Nureyev – ricorda Maria - non era una star. Si dava, si prodigava generosamente, si spostava ovunque per passione spinta da curiosità intellettuale». Perchiazzi cita a proposito un aneddoto che in pochi conoscono: «Alla Biennale danza del ’99 su richiesta della direttrice Carolyn Carlson, portai il danzatore giapponese Kazuo Ōno già ultra novantenne. Carla Fracci lo incontrò poi nel 2006, per i 100 anni del maestro giapponese, portai lei in Giappone nello studio di Yokohama. Carla danzò con lui che stava in carrozzella».

Inossidabile, ha continuato a esibirsi sul palco fino alla fine. Ottantenne nel 2016 fu al Diego Fabbri di Forlì nell’ambito del “Buon vivere” per interpretare “Thalassa la regina dei mari” nella “Shéhérazade” di Fredy Franzutti e del Balletto del Sud. «L’importante è non andare in pensione», ci disse con una battuta.

Al Bonci di Cesena danzò nel 1974 ne “Il fiore di pietra” balletto che portò anche al Masini di Faenza. Tornò a Cesena nel 1991 dove aprì la stagione provando alcuni giorni in coppia con Gheoge Iancu «Si fermò per qualche giorno, ricorda il direttore del Bonci Franco Pollini, lasciando in noi tutti un ricordo indelebile di professionalità, leggerezza e cortesia». Poi nel 1997 anche a Forlì si esibì di nuovo in “Souvenir per Isadora Duncan”. Il Bonci segnò anche la sua ultima volta in Romagna, il 27 ottobre 2019, quando ricevette un premio alla carriera da Ateneo Danza per l’evento “Metti le ali al talento”. Ad applaudirla c’erano le étoiles Marianela Nunez e Federico Bonelli: «Fracci rimane una icona per ogni giovane danzatrice e danzatore, nessuna ha preso il suo posto – ricorda Stefania Sansavini di Ateneo -. La incontrammo poi al Castello di Diegaro e lei ribadì l’importanza di fare formazione alla danza alle nuove generazioni».         

Un evento per i giovani nel nome di Fracci si terrà a Cervia dal 23 al 26 agosto. Il ballerino albanese Kledi Kadiu, riminese di adozione, promuove con Silvia Frecchiami a Cervia il suo workshop e concorso “Desenzano International Dance” al quale sarebbe stata ospite anche Carla Fracci. Lo spettacolo finale, giovedì 26 agosto in piazza Garibaldi a Cervia, è il gala “Carla Fracci mon amour”. «La conobbi dieci anni fa intervistandola per Rai 5- ricorda Kledi – da allora è nato un rapporto di amicizia affettuosa. Carla era umile e volitiva nel portare la danza ai giovani. Mi impegnerò a Cervia a omaggiarla nel modo migliore». Chi la ricorda è pure l’artista Micha Van Hoecke suo partner nel 1998 ne “L'Heure Exquise” di Bejart che il 4 giugno Alessandra Ferri danzerà al Ravenna festival: «Mi stupì in Carla Fracci il suo talento d’attrice, la capacità di recitare che non è di tutti. Era un’artista completa, molto generosa, alla mano, per niente diva, ma aveva il ruolo della diva».

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