Caritas Imola, nuove povertà sempre più in aumento

Sempre più imolesi chiedono aiuto alla Caritas. «Non siamo l’ente pubblico e non pensiamo di esserlo. Il nostro è un ruolo di accompagnamento e di facilitazione per veder riscattati i propri bisogni». Lo ha precisato ieri il direttore della Caritas di Imola Alessandro Zanoni in occasione della presentazione del secondo bilancio sociale del 2022. Perché «circa la metà delle persone che l’anno scorso si sono rivolte al Centro di ascolto diocesano, in aumento del 18% rispetto al 2021, non erano conosciute dai servizi territoriali, né diocesani né pubblici», ha affermato. Si sono cioè rivolte alla Caritas prima ancora che all’Asp.

I servizi non sono certo paragonabili ma il dato è significativo, e per Zanoni risulta da vari fattori, tra cui «l’influenza di false credenze sui servizi, ritenuti a volte uno ostacolo, ma anche la percezione che possiamo dare una risposta più veloce, meno burocratica. Bisogna anche considerare – ha aggiunto – che l’anno scorso ci sono state anche persone ucraine nuove sul territorio. E molti problemi venuti con la pandemia sono stati inizialmente presi come passeggeri. Questo può aver indotto a rivolgersi a noi piuttosto che al pubblico».

I numeri

Caritas offre una galassia di servizi «grazie al lavoro degli oltre 120 volontari e delle donazioni», ha sottolineato Zanoni. Il primo punto di riferimento è senza dubbio il Centro di ascolto diocesano, a cui si sono rivolte nel 2022 828 persone per una media di otto incontri che, coi propri familiari, compongono un bacino di oltre 2.000 utenti. «A questo dato mancano le persone sentite dai sedici Centri di ascolto parrocchiale nella Diocesi, con i quali si arriverebbe circa al doppio», ha aggiunto Zanoni.

Fragilità

Non coglie di sorpresa l’aumento delle persone in difficoltà economica e a rischio povertà: sono state duecento le famiglie che hanno ricevuto in tutto 127mila euro di aiuti per le bollette, l’affitto e spese varie. Principalmente i bisogni economici e sociali li ha chi è più vulnerabile: per il 21% sono state 299 famiglie con minori, e nel 46% dei casi erano donne sole con figli, in tutto 133. Alla mensa Lavoratori cristiani imolesi sono stati consumati 4.181 pasti mentre all’emporio solidale di No sprechi su invio della Caritas si sono rivolte 274 persone. «Da quando esiste il fondo di emergenza per le famiglie abbiamo erogato contributi a circa 1.480 nuclei. Continuativamente solo allo 0,8% di questi, al 4,8% se si considera l’ultimo triennio. Significa che i percorsi verso l’autonomia funzionano», ha spiegato Zanoni.

La casa

Anche a Imola quello dell’alloggio non è più un problema solo delle fasce meno abbienti, oggi ancora più colpite. Caritas ha accolto nel 2022 75 persone nelle due strutture notturne che gestisce, tra cui il rifugio con l’Asp e l’Rti, per un totale di 4.000 notti; e 35 persone, di cui il 40% con meno di 35 anni, nelle cinque strutture residenziali destinate a progetti abitativi di medio e lungo periodo. Ma è soprattutto con l’impresa Homing first cui partecipa tramite l’associazione Santa Maria della Carità che si coglie il tenore della questione. Sono state 51 le famiglie che hanno potuto avere una casa grazie agli affitti calmierati: in totale 145 persone, il 14% in più del 2021, di cui 50 minori, il 20% in più. Come ha detto il vescovo Giovanni Mosciatti, che ne è presidente: «La Caritas è un ufficio pastorale che vive della dimensione della carità e dell’amore, non un’azienda». L’impatto sui servizi non è però da meno.

Nuovo sito internet

La conferenza stampa è stata inoltre l’occasione per presentare il nuovo sito della Caritas diocesana di Imola (www.caritasimola.it), dove tutti i visitatori potranno trovare documenti, bilanci, informazioni e contatti relativi all’operato della Caritas della Diocesi di Imola.

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