Carabinieri contestati e video, il sindacato: bugie per screditarci

Ravenna

«Immagini delle bugie». Così il Sim (sindacato italiano militari carabinieri), bolla i filmati carichi di insulti nei confronti di un equipaggio del Norm della locale compagnia, postati sui social da alcuni ragazzi nel corso di un controllo avvenuto a ferragosto. Le immagini messe in circolazione con tanto di accuse indirizzate ai militari sulle modalità dell’intervento, hanno innescato la reazione del sindacato, per stigmatizzare un «fenomeno oramai dilagante, che vede il nostro agire contestato a priori, laddove l’effettiva correttezza delle procedure attuate non può essere sostituita dal continuo e pretestuoso tentativo di delegittimare l’operato di chi, si ricorda, rappresenta lo Stato». Perché quei controlli immortalati e pubblicati con tanto di ingiurie sulle storie di Instagram, erano assolutamente legittimi. Si trattava cioè di «un controllo, finalizzato alla identificazione di alcuni ragazzi, poi un atteggiamento sospetto di uno di loro, degno di un legittimo approfondimento», dunque un «intervento finalizzato alla verifica dell’eventuale possesso di sostanza stupefacente, intuizione che poi ha permesso di verificarne l’effettiva detenzione da parte del giovane». Insomma, continua la sigla, «assolutamente corretto è stato l’agire dei colleghi intervenuti, non altrettanto quello del ragazzo in questione, successivamente tratto in stato di arresto il quale, oltre al possesso di sostanze stupefacenti, dovrà rendere conto in Tribunale dei reati di resistenza e lesioni a pubblico ufficiale». Allo stesso modo, prosegue la nota, da condannare è «il comportamento dei giovani presenti sul posto i quali, nell’occasione, oltre a difendere l’amico e a prendere a calci la gazzella dei Carabinieri, hanno iniziato a contestare animatamente l’agire dei militari e a filmare la scena scatenando un tam tam mediatico al solo fine di “screditare” il regolare operato dei colleghi».

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