Capitale italiana della lettura: Cesena finalista

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Pandemia e lockdown hanno allungato i tempi; ma la bella notizia è arrivata ieri: Cesena è fra le città finaliste candidate a Capitale italiana della lettura e del libro 2021. Fra i luoghi in lizza per il titolo anche Fano, Lecce, Campobasso Napoli e Palermo, il comune autonomo di Bagheria e la piccola Castelli in Abruzzo. È un primo importante successo per la Romagna in attesa della fase decisiva prevista martedì 27 aprile. Occasione in cui il sindaco cesenate Enzo Lattuca, online su piattaforma Zoom dal gioiello della Sala del Nuti, rilancia la candidatura con una relazione introduttiva davanti alla Commissione. Alle sue parole si accompagna un breve video che si sta girando in queste ore in cui si contestualizzano luoghi di questo progetto stracittadino raccontando cosa sono le biblioteche di quartiere, le casine dei libri nei parchi, la lettura nei centri diurni per disabili e anziani che danno senso alla prestigiosa candidatura.

Il ministro della Cultura Dario Franceschini ha nel frattempo annunciato: «Tra pochi giorni proclameremo per la prima volta la Capitale italiana della lettura e del libro».

La città vincitrice riceverà 500mila euro con cui concretizzare una “lettura” esaltante.

La candidatura cesenate nasce sì all’ombra della grande madre Biblioteca Malatestiana, Mémoire du monde Unesco 2005, che cura e protegge la virtù della parola scritta. Ma, dopo più di cinque secoli e mezzo (1452) dall’intuizione che ne fece la prima biblioteca civica d’Europa, la candidatura di Cesena Capitale italiana del libro 2021 si evolve nel suo nuovo tempo e punta a un progetto inclusivo della lettura, socializzante, partecipativo, peculiarità e potenziale carta vincente.

Lo spiega il sindaco Lattuca quando sottolinea il senso di una lettura diffusa: «Cesena è una città che legge, che promuove la lettura in modo innovativo, nel segno della socialità, attraverso la sua rete di biblioteche di quartiere, di librerie, di associazioni culturali. La nostra visione di lettura è intesa come strumento di cittadinanza attiva, processo di alfabetizzazione civica; non più puro atto di conservazione a cui affidarsi per sfuggire ai mutamenti epocali che viviamo. Sarebbe un’occasione di sviluppo territoriale dal basso, una sperimentazione collettiva, driver di innovazione sociale e di attrattività per la comunità».

Il progetto

Nel caso arrivasse la bella somma, un’idea sarebbe un Festival del libro cittadino contenitore di più segmenti. Il dossier presentato dal Comune comprende tre grandi capitoli: inclusione sociale, innovazione e sostegno alla lettura.

Fra i progetti inclusivi vi sono “Nati per leggere”, la Rete bibliotecaria, “Cesena Comix e il “Festival del fumetto”, i book crossing (casine dei libri nei parchi e nei bar). Sul fronte innovazione, si ricorda il Museo virtuale dell’aula del Nuti, e poi “Storia della lettura. Dai banchi di Malatesta Novello ai device elettronici”, il bando “Start idea up” lanciato da Casa Bufalini per realtà culturali giovani, e pure una insolita “Piazze di cinema. Edizione Capitale italiana del libro 2021”. Nelle intenzioni vuole essere una riflessione collettiva intorno alla parola scritta potenziata dal cinema e dall’immagine.

Nel sostegno alla lettura rientrano manifestazioni come “We reading” e “Premio Bancarella delle scuole”, la letteraria “Bellezza della parole” fino a un nuovo “Festival del noir”.

Dalla bellezza del manoscritto al laboratorio di restauro del libro antico, la città della Biblioteca Malatestiana “vivente” spera di continuare a leggere il suo tempo da capitale, forte della solidità della sua lunga storia.

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