Camorra, le intercettazioni: "Io li scassavo a tutti quanti" VIDEO

Rimini

RIMINI La prova che la Camorra ha affondato le sue radici in Emilia Romagna arriva con le nove misure di custodia cautelare emesse dalla direzione distrettuale Antimafia di Bologna.

Di queste, quattro riguardano persone residenti a Cattolica: due ai domiciliari e due in carcere. Ed è proprio a Cattolica infatti che si concentra il fulcro dell’organizzazione mafiosa di stampo camorristico che la Guardia di  finanza ha individuato sul nascere con l’operazione di polizia Darkent. Tra i nomi di “maggior caratura” ci sono infatti quello di Giovanni Iorio, parente stretto dei napoletani Sarno, Luigi Saverio Raucci, legato invece al clan dei Casalesi. Attraverso una serie di operazioni tra cui interposizione fittizia di persona, corruzione e turbativa d’appalto, l'organizzazione era riuscita a infiltrarsi sul territorio per un giro di riciclaggio e reimpiego di somme di denaro pari a 71 milioni di euro, con 17 imprese di cui è stata accertata l’infiltrazione mafiosa. Ai domiciliari, in particolare, anche un commercialista di Cattolica e una donna che gestiva una sala giochi e scommesse, la cui attività permetteva il reimpiego e la “pulitura” del denaro sporco. A permettere di mettere insieme il quadro, un ampio lavoro di incrocio dati e intercettazioni, sia telefoniche che ambientali. In una di queste occasioni, uno degli indagati diceva; “Io comandavo mezza Romania, io li scassavo tutti quanti”.

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