Camorra. Il sindaco Gennari: Coppola lo conosco, spero non sapesse

Cattolica

di Allegra Zanni Su Cattolica si è abbattuta una «bufera inaspettata». Così commenta l’operazione Darknet il sindaco Mariano Gennari, preoccupato per il polverone sollevato a Cattolica e desideroso di fare chiarezza per il bene di tutta la comunità.

Sindaco Gennari, come ha reagito di fronte allo tsunami che si è abbattuto su Cattolica?

«Per me è stato un vero e proprio fulmine a ciel sereno: sono rimasto a bocca aperta. Non ho mai avuto contezza di questa specifica situazione: sono stato avvisato ieri dal colonnello Garaglio e ancora mi mancano i dettagli dell’inchiesta. Soltanto la sala scommesse coinvolta nelle indagini era considerata problematica, ma solo perché troppo vicina a luoghi considerati sensibili».

Come mai, secondo lei, queste attività legate alla criminalità organizzata sono sfuggite ai “radar” istituzionali?

«Per quanto riguarda il Comune, da tempo collaboriamo con le forze dell’ordine per arginare il problema. Cerchiamo di essere sempre estremamente attenti. In prefettura abbiamo stretto il patto per la sicurezza e la legalità. A essere tenute d’occhio, però, di solito sono transazioni più grosse e legate al settore alberghiero. In questo caso invece sono state sfruttate come copertura piccole attività artigianali, che di solito non vengono messe sotto torchio».

Quanto pensa che sia coinvolta la città di Cattolica?

«Saranno le indagini a chiarire a che punto arriva l’appartenenza al sistema dei soggetti e delle aziende coinvolte. Spero che il coinvolgimento della nostra città sia solo marginale e relegato alle attività e ai personaggi arrestati ieri. Mi viene da dire che il nome di Cattolica sia uscito così prepotentemente solo per la presenza sul nostro territorio - sicuramente non auspicata da Cattolica e dai suoi cittadini - di Giovanni Iorio, nome centrale nell’inchiesta. Insomma, spero si tratti di un coinvolgimento che sia più mediatico che radicato».

Immagino che come primo cittadino sia piuttosto preoccupato.

«Naturalmente lo sono. So che anche i cittadini saranno allarmati per questa situazione e per loro cercheremo di essere il più disponibili possibile, così come lo saremo nei confronti della Guardia di finanza - che ringraziamo per l’ottimo lavoro svolto, che desta in noi anche grande soddisfazione. Il livello della mia preoccupazione evolverà insieme alle notizie che riceveremo nei prossimi giorni».

Nelle indagini è coinvolto anche il commercialista Pasquale Coppola. Che rapporti ha con lui?

«È un professionista molto conosciuto in città. I nostri figli hanno la stessa età, motivo per cui lo conosco piuttosto bene anche al di fuori della sua professione. Il suo legame con questa storia è una cosa inaudita: ovviamente mi auguro che non fosse coinvolto nel sistema, ma che il suo rapporto con questi criminali e le loro attività fosse del tutto inconsapevole. Spero che il suo ruolo sia chiarito al più presto e che abbia modo di districarsi da questa faccenda e di provare la sua estraneità ai fatti».

Quali provvedimenti verranno presi per risolvere questo problema e per far sì che si verifichino di nuovo condizioni di questo tipo?

«Ancora una volta, prima di prendere provvedimenti definitivi sarà necessario avere chiaro l’insieme della situazione. Rimangono sempre validi la nostra assoluta disponibilità e il nostro impegno verso qualsiasi collaborazione che possa garantire legalità e sicurezza. La società civile, la comunità sana, è al fianco degli uomini di legge. Le istituzioni tutte, loro per prime, non possono voltarsi indietro ma debbono coltivare la voglia di legalità e la forza della coscienza comunitaria».

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