Camera di Commercio, Ascom Forlì e Cesena pronte al ricorso al Tar

Come da previsione, la Regione ha ufficializzato le nomine dei consiglieri della Camera di Commercio della Romagna lasciando cadere la richiesta di commissariamento maturata, dopo la rottura con il tavolo delle associazioni della piccola e media impresa, dalle Confcommercio di Forlì e Cesena, le quali stanno valutando il ricorso al Tar. «Decisione che valuteremo nel corso del prossimo consiglio provinciale – non ci gira attorno il direttore di Confcommercio Forlì, Alberto Zattini –. Il ricorso al Tar è l’unica possibilità che abbiamo». Insomma, la Regione con il decreto ha posto fine, almeno per il momento, alla questione della Camera di Commercio dopo mesi di tira e molla tra le varie associazioni chiamate a farne parte e trovare la quadra per la nomina del presidente dell’ente camerale. Proprio qui si è giocata tutta l’intera partita. Le Confcommercio di Forlì e Cesena si sono defilate dagli apparentamenti nel momento in cui le associazioni degli artigiani hanno proposto per la carica di presidente, Carlo Battistini (ex vicesindaco di Cesena), in contrasto alle due candidature proposte in precedenza al tavolo, ovvero quella di Augusto Patrignani (Confcommercio Cesena) e Giancarlo Corzani (Confesercenti Forlì). Ed è proprio la dichiarazione («C’è stata una maggioranza schiacciante, non è più tempo di recriminazioni») del sindaco cesenate e presidente della Provincia, Enzo Lattuca, fatta sulle pagine del Corriere Romagna in merito alla vicenda, ad aver buttato benzina sul fuoco. «Pare incredibile, ma a proferire questa affermazione riferita all’elezione del nuovo presidente della Camera di Commercio della Romagna è il presidente della Provincia di Forlì-Cesena e primo cittadino Lattuca, del Pd – dice chiaramente Zattini –. Ci si sarebbe aspettato da un rappresentante delle istituzioni, che sono di tutti, l’imparzialità su materie che non lo riguardano. Invece, si schiera e abbraccia la causa di chi non ha rispettato il patto sottoscritto che prevedeva di eleggere un presidente rappresentante delle imprese, come hanno denunciato Confcommercio forlivese e cesenate che, per questa ragione, hanno scelto di non essere rappresentate nel consiglio camerale, visto il tradimento delle mission dell’ente stesso che si configura con questo grave oltraggio procedurale. Al contrario, ad essere stato proposto come candidato è un esponente che non rappresenta le imprese, che è stato vicesindaco di Cesena per dieci anni, eletto nelle fila del Pd, lo stesso partito di Lattuca». Le Confcommercio di Forlì e Cesena, infatti, in questi mesi hanno portato avanti le loro battaglie ma la Regione, di fatto con il decreto, è andata avanti e arrivati a questo punto, probabilmente il presidente designato della Camera di Commercio della Romagna sarà proprio Carlo Battistini. «Con l’invasione di campo palese, il presidente della Provincia di Forlì-Cesena dimostra la veridicità di quello che le imprese hanno denunciato: cioè l’invadenza della politica e del sistema che ad essa fa capo nella scelta del presidente - conclude Zattini -. Nella vicenda della Camera di Commercio della Romagna, la verità è che le tensioni sono state alimentate da chi ha presentato una candidatura fuori dalla logica che tutela le imprese. Ed è clamoroso, e anche doloroso, per i cittadini e gli imprenditori che un presidente della Provincia, un sindaco affermi così perentoriamente che “non è più tempo di recriminazioni”. Secondo Lattuca le imprese non dovrebbero quindi recriminare e accettare in silenzio quello che è successo, altrimenti se lo fanno sono aggressive. In realtà c’è una sola cosa chiara nell’intervento fuori luogo di Lattuca: da che parte si schiera lui stesso, che come aderente a un partito può fare, ma in quanto rappresentante delle istituzioni non avrebbe mai dovuto prendere posizioni su materie che non lo riguardano». Xxx

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