Calcio, Stanco: «All'Imolese perché ho ancora tante ambizioni»

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Francesco Stanco, partiamo dall’abc: come mai ha scelto l’Imolese?

«Ho fatto una scelta ponderata, ci ho pensato tanto e la società mi ha convinto e coinvolto nel progetto tecnico, oltre al fatto che la presenza di Cevoli, che conoscevo sia come giocatore che come allenatore, è stata un’altra componente importante».

L’Imolese è qualcosa di molto diverso rispetto al suo recente passato che dice B a Cittadella, C vinta a Cremona e C a vincere a Salò e con la Samb.

«È vero, in C ho sempre giocato per arrivare nelle prime posizioni. Quando hai 33 anni gli obiettivi te li devi creare giorno dopo giorno, partita dopo partita: avere tanti giovani in squadra mi stimola molto, spero di aiutarli a migliorare. Ho ancora tante ambizioni, la mia voglia è quella di fare un campionato importante».

Come è stato l’impatto con il “mondo Imolese”?

«Sono molto amico di Carini e Valentini, tutti mi hanno parlato bene dell’Imolese, c’è grande organizzazione ed il Bacchilega è bellissimo: noi abbiamo tutto per pensare solo al campo e questo in C non è poco. Io posso trasmettere qualcosa ad un giovane, ma anche il giovane può insegnare qualcosa a me: a 33 anni ho ancora tanta voglia di migliorare».

Ha già svolto un paio di allenamenti con la sua nuova squadra: impressioni?

«Ho visto una squadra che lavora ai 200 all’ora, che ha voglia di migliorarsi ed ascoltare l’allenatore. Un errore che possiamo fare è pensare che aver vinto con il Padova significhi essere forti: questo errore non va commesso. Il risultato di Padova è importante solo se faremo bene con la Virtus Verona».

«Stanco è attaccante che segna e fa segnare»: le piace come definizione?

«Sì, mi ci trovo. Ho sempre anteposto la squadra e sono contento quando la squadra vince e gioca bene, poi sono molto più contento se segno...».

Cosa porta all’Imolese delle sue tante esperienze passate?

«Ogni anno il calcio ti insegna qualcosa, io penso che l’unica cosa fondamentale sia l’equilibrio mentale: questo me l’hanno insegnato sia gli anni vincenti ma anche quelli con le retrocessioni, l’equilibrio dopo una vittoria o una sconfitta fa la differenza».

Ultima raffica: come sta Stanco? Che numero indosserà?

«Mi sono allenato con il Cittadella fino al 16 settembre, poi ho lavorato a parte. Il mio fisico è di quelli che più gioca più entra in forma: domenica sono a disposizione del mister. Ho scelto l’11, l’ho avuto alla Cremonese quando vincemmo il campionato».

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