Calcio, San Marino, serara di gala a casa di Lewandowski

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Sarà un’atmosfera da sogno, certamente da pelle d’oca, quella che attenderà i Titani stasera al Narodowy Stadion di Varsavia. Nella serata dell’addio al calcio di Fabianski, che ha richiamato migliaia di spettatori per il match tra Polonia e San Marino, la Federcalcio di casa annuncia il probabile tutto esaurito: se fosse confermato, 58.000 persone seguiranno dal vivo l’incontro (diretta dalle 20.40 su San Marino Rtv Sport, ch.93 Dtt).

Secondo il Ct Varrella... «giocare davanti ad un pubblico tanto ampio non può far altro che metterci nella condizione di esaltare la nostra adrenalina, affinché qualsiasi cosa che faremo in campo possa essere sviluppata al massimo delle nostre potenzialità».

La curiosità della stampa e delle tv polacche non poteva non vertere su Robert Lewandowski. Come si ferma un attaccante del suo calibro? «Non è certo un’impresa semplice – ammette il terzino Manuel Battistini - per una squadra come la nostra ancor più difficile. Certo dovremo approcciare questa partita tenendo bene a mente altre ottime prestazioni, come quella con il Belgio, che non è inferiore a nessuno. Campioni come Lewandowski si devono affrontare stando uniti e compatti il più possibile».

Simile la visione di Varrella: «Lewandowski non lo ferma San Marino, l’Italia campione d’Europa, il Belgio. Lewandowski non si ferma. Per contrapporsi ad un giocatore di questo spessore, dovremo sviluppare la capacità di anticipare le sue intenzioni, incorrendo magari il rischio di fare corse non necessarie. Il primo gol che ha segnato a San Marino è stato straordinario in tal senso: quando il pallone stava per essere colpito dal centrocampista, ha letto che la sua posizione sarebbe stata utile per posizionarsi alle spalle dell’avversario. Se fossimo stati in grado di anticipare quella lettura il gol non lo avrebbe fatto. In sintesi: dovremo esaltarci».

La rete di Nanni all’andata ha “riempito la pancia” biancazzurra? «Quando si allena una Nazionale come quella di San Marino – continua Varrella – il primo pensiero non è quello di preoccuparsi degli avversari. Ranking alla mano, ritengo che la Polonia valga molto di più di quanto non dica l’algoritmo di rendimento. Sono passati tanti anni da quando San Marino non segnava ad una squadra dal ranking simile alla Polonia di oggi. Per questo dovremmo essere tutti felici? Io non lo sono, ho perso. Obiettivamente, per me la squadra deve scendere in campo per esprimere sempre il meglio di sé».

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