Calcio Nations League, San Marino-Liechtenstein stasera a Rimini

Rimini

RIMINI - Rabbia e coraggio. È quanto chiesto da Franco Varrella alla nazionale sammarinese in vista della sfida contro il Liechtenstein che si giocherà questa sera al Romeo Neri di Rimini (ore 20.45) dopo lo spostamento invocato dalla nazionale alpina. Così il Ct Franco Varrella: «Serve coraggio e anche consapevolezza, quella che abbiamo maturato per una buona mezz’ora del secondo tempo a Gibilterra. Vorrei vedere una simile applicazione fin dall’inizio contro il Liechtenstein».

C’è anche rabbia per la sconfitta di misura contro Gibilterra: «Sabato abbiamo compreso come l’attuale formula della Nations League ci permetta di avere più coraggio. Anche se prima della gara ci eravamo detti di stare dieci metri più alti, siamo stati come sempre dieci metri troppo bassi. Questo ha aiutato una formazione come Gibilterra a creare i presupposti per metterci in difficoltà. Io sono contento per la reazione e perché ho visto nella squadra un’intraprendenza che mi auguro di poter sfruttare con il Liechtenstein. Ciò nonostante quella di sabato è stata una partita sfiancante e che ha messo a dura prova la tenuta psicofisica di calciatori che arrivavano dopo una lunga sosta dovuta agli effetti del Covid. Ora stiamo meglio sia mentalmente che fisicamente. Sull’occasione di Filippo (Berardi, ndr) penso che si trovasse in posizione più defilata rispetto alla situazione che ha portato al gol col Kazakhstan e questo gli ha reso difficoltosa la torsione del busto. Se avessimo segnato il gol del pareggio, in quel momento noi saremmo stati psicologicamente più forti di loro, perché avevano capito che la nostra rabbia andava oltre la montagna di Gibilterra».

Quindi il portiere Elia Benedettini: «C’è rammarico per non aver centrato un risultato positivo a Gibilterra. Credo sia stata quella in cui ho subito meno tiri nello specchio e nonostante ci avessimo messo cuore e grinta non siamo riusciti a centrare un obiettivo che, con un pizzico di fortuna in più negli episodi determinanti, era alla portata».

Ora il Liechtenstein, una sfida che l’estremo biancazzurro approccia così: «C’è la consapevolezza di poterci giocare le nostre chance, partendo dal presupposto che grossomodo tutti gli avversari da affrontare hanno qualcosina in più di noi».

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