Calcio, morto Giorgio Vitali, diesse della prima Serie A del Cesena

Giorgio Vitali, storico direttore sportivo del calcio italiano, legato a Cesena sia sul piano sportivo che familiare è morto ieri a 82 anni ancora da compiere. Milanese di nascita (classe 1940), dopo un passato come calciatore nelle giovanili del Milan e nella Sanremese, si avviò alla professione di informatore medico scientifico fino a quando, nella stagione 1969-’70, il suo amico Paolo Ferrario lo consigliò al presidente bianconero Dino Manuzzi. In una girandola di allenatori, il Cesena fu affidato momentaneamente alla coppia composta da Poni e Bonci, con la supervisione tecnica di Vitali, il quale era anche osservatore delle squadre avversarie.

Il direttore sportivo della prima A

Dal campionato 1971-’72 assunse ufficialmente il ruolo di direttore sportivo, come ricordava in una recente intervista: «Fu il mio amico Gigi Radice, nuovo allenatore del Cesena, che mi chiese di collaborare con lui sebbene io non avessi mai svolto la professione di direttore sportivo. Fu una esperienza fondamentale per me».

Il matrimonio a Cesena

Licenziatosi da informatore medico iniziò una lunga carriera nel mondo del calcio, ottenendo a Cesena la prima soddisfazione con la promozione dei bianconeri in A (1973). Si ritrovò però, dopo avere indicato in Bersellini il successore di Radice, a ripartire dalla Serie C perché nel frattempo aveva dato la sua parola al Monza (città dove visse) che inaspettatamente era retrocessa. In seguito, svolgendo diversi ruoli dirigenziali, lavorò per Napoli, Atalanta, Parma, Torino, Genoa e Milan. Nel frattempo a Cesena, dove abitualmente veniva a trovare i parenti, aveva conosciuto e sposato Mira Baldoni con cui aveva avuto due figli, Gianni (procuratore, tra gli altri, del romanista Kumbulla) e Andrea (43 anni, da ottobre allenatore del Chiasso).
I funerali saranno celebrati mercoledì mattina a Monza.

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