Archiviata con il botto, al Centro Sociale di Pisignano Cannuzzo la rassegna culturale “Serate con l’autore” promossa dalla “ Francesca Fontana Aps” , con Arrigo Sacchi ospite d’onore.
Di fronte ad una nutritissima platea di pubblico tra cui l’intero organico della locale compagine della Del Duca Grama, militante in Eccellenza, il notissimo allenatore romagnolo ha intrattenuto il pubblico per un paio d’ore con storie, aneddoti e consigli e sviscerando i punti fondamentali del proprio credo, non solo calcistico, ma sportivo in genere. Valori umani che non devono mancare anche nello sport, come generosità, lealtà, coraggio, unite alla consapevolezza che una vittoria conseguita senza il rispetto di quei valori non può mai essere motivo di orgoglio. Dopo avere tracciato i momenti fondamentali della sua più che lusinghiera performance da allenatore, iniziata dalle serie minori, dopo una breve carriera da calciatore, il “Profeta di Fusignano” ha spiegato senza mezzi termini ai ragazzi ai primi passi nel mondo del calcio, che prima ancora delle doti tecniche, occorrono nel loro bagaglio doti umane come la determinazione, la conoscenza, la perseveranza, il sacrificio, la voglia di migliorarsi, di non abbattersi mai e soprattutto il rifiuto della furbizia e della mancanza di rispetto nei confronti di avversari e di direttori di gara. Attraverso un monologo semplice, lucido, ma allo stesso tempo emotivamente stimolante, egli ha ripercorso pagine fulgide della storia del calcio italiano che ancora oggi riempiono la mente ed il cuore degli amanti del pallone. Dalla sua rivoluzione degli schemi di gioco al Milan di Berlusconi, che attraverso il modulo a zona ed il calcio totale mutuati dall’Olanda di Cruiff, con attenzione alla fase difensiva e pressing asfissiante a centrocampo lo portò a trovarsi tra le mani, nel periodo 1987-1991 una delle più forti compagini di tutti i tempi, a detta dei migliori commentatori del mondo. Nel suo palmares in rossonero, infatti, uno scudetto, una Supercoppa italiana, due Coppe dei Campioni, due Supercoppe Uefa, due Coppe intercontinentali, con la cosiddetta squadra degli “immortali”. quella dei Van Basten, dei Gullit, dei Rijkaard, di Paolo Maldini e Franco Baresi. Parole di rivalutazione, da tecnico della Nazionale azzurra, anche per il risultato del mondiale Usa, finito con la sfortunata sconfitta ai rigori, che, in ogni modo la si voglia vedere, ci collocò sempre sul secondo gradino nel mondo.
Dopo avere risposto alle domande del pubblico, Arrigo Sacchi è stato omaggiato dal Presidente dell’Associazione Francesca Fontana Paolo Pistocchi e da Marco Casetti, Presidente della Consulta dello Sport di una stampa calcografica a puntasecca realizzata dall’artista cervese Giampiero Maldini dell’associazione culturale Menocchio, e dall’applauso affettuoso e convinto del numeroso pubblico presente.