Calcio donne, Juve e Nazionale: l'anno magico di Arcangeli

Calcio

Un altro sogno che si realizza. Nicole Arcangeli sabato ha debuttato in campionato con la prima squadra della Juventus Women. Minuto 64’, l’allenatore Montemurro decide di buttare nella mischia la giovane attaccante riminese al posto dell’esperta Bonansea nell’ultimo atto vinto 2-1 contro il Milan grazie alle reti di Zamanian e Pedersen. Anche un’occasione in contropiede che avrebbe potuto rendere la giornata ancora più magica. «Un esordio speciale, tra l’altro in una squadra di campionesse che ha festeggiato il quinto scudetto consecutivo.
Un’emozione davvero forte, il massimo che potessi desiderare, un sogno che si realizza».

Non è stato comunque il debutto assoluto, perché l’attaccante ex Riccione cresciuta a suon di gol, aveva già assaggiato il campo in gare ufficiali con le grandi in coppa Italia a Bari il 19 gennaio (1-4). In totale due presenze (a proposito, domenica ci sarà la finale a Ferrara contro la Roma), l’ingresso in pianta stabile negli allenamenti e 20 gol complessivi con la Primavera che hanno contribuito alla “promozione”. «È la terza stagione alla Juventus ma questa è stata sicuramente la più bella, sono cresciuta tantissimo in un ambiente fantastico, tutte le compagne mi hanno aiutato. Ringrazio la mia famiglia e tutta la società».

Le bianconere hanno dominato ancora una volta il campionato vincendo 19 gare su 22. Nella bacheca stagionale anche una Supercoppa e l’eliminazione nei quarti di Champions League dopo una storica impresa all’andata con il Lione. Arcangeli vuole continuare a migliorare senza montarsi la testa. «L’obiettivo è quello di crescere sempre di più, certo trovare ancora più spazio è quello che vorrebbero tutte».

E la soddisfazione raddoppia perché l’attaccante classe 2003, già nel giro azzurro giovanile, è stata convocata da Milena Bartolini per il primo raduno ad Appiano Gentile in vista degli Europei che vedranno debuttare la Nazionale il 10 luglio contro la Francia. «Una chiamata inaspettata ma non vedo l’ora, è la dimostrazione che anche i giovani possono avere una possibilità».

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