Calcio D, Pari: "Rimini, voglio giocarmi tutte le mie carte"

Alessandro Pari vuole dimostrare di poterci stare alla grande in questo Rimini e ritagliarsi il suo spazio per raggiungere l'obiettivo promozione. Finora le chance a disposizione dell'interessante prodotto del vivaio biancorosso sono arrivate col contagocce, ma domenica nella vittoria di Correggio ecco la seconda chiamata da titolare dopo la trasferta amara di Ghivizzano del 19 gennaio. «E' sempre emozionante partire dall'inizio e, anche se c'era qualche assenza, me lo sono meritato. Purtroppo non è capitato spesso, il livello è molto alto e sono contento di allenarmi in un gruppo con giocatori che non c'entrano niente con questa categoria. Gaburro mi ha comunicato le sue intenzioni due giorni prima e a quel punto mi sono calato ancor più nella parte. Sapevo di non avere i novanta minuti nelle gambe e infatti al 60' ho finito la benzina». Anche perché il centrocampista classe 2001 ne ha macinati di chilometri... «L'allenatore mi ha dato compiti tattici specifici, voleva più una partita di pressione e intensità, sulle seconde palle. Ho stazionato più avanti rispetto al ruolo tipico della mezzala classica e rispetto alle mie caratteristiche non ho potuto giocare molto il pallone quindi in un certo senso sono sparito un po' dal campo. Nel complesso è stata una prova dispendiosa a livello fisico e penso di avere fatto un buon lavoro, poi Gaburro a fine partita mi ha fatto i complimenti. Sono contento ma so che devo migliorare». Pari finora non è mai riuscito a spiccare il volo e aveva altre aspettative. «A bocce ferme mi aspettavo di giocare di più, poi con l'andare del campionato ho visto un livello davvero molto alto. Gaburro fa le sue scelte e le rispetto, io cercherò di fare del mio meglio cercando di metterlo in difficoltà quando si tratterà di dover schierare la formazione». Qualche sirena nel mercato invernale è arrivata (Fya, Cattolica e non solo) ma il centrocampista (4 presenze in C nell'anno dell'assurda retrocessione a tavolino) ha deciso di non abbandonare la nave. «Per un attimo ho pensato di andare via, non ero contentissimo perché non giocavo tanto. Poi ero a un bivio, mi sono confrontato con la società e ho deciso di restare perché penso di potermi giocare tutte le carte e non voglio mollare l’obietivo. Conosco la stima che hanno Gaburro e i compagni nei miei confronti. Dove devo migliorare? Nel mettere più cattiveria agonistica e pescare qualche giocata più decisiva». La concorrenza non sta aiutando Pari che comunque ha bisogno anche del campo per potersi esprimere. Sicuramente è tutta esperienza. «Sto lavorando molto su me stesso per cercare di apprendere perché ognuno ha potenzialità. Sono legato a tutti ma un giocatore che mi ha impressionato tantissimo è Greselin: può giocare play o mezzala, può fare tutto e ha anche già segnato sei gol».

Lutto biancorosso

La società intanto piange la scomparsa di Benito Perfetti, ex attaccante biancorosso classe 1938 che con la maglia del Rimini ha totalizzato 39 reti in 129 presenze. Perfetti, che in carriera ha giocato anche nel Cattolica, ha avuto esperienze da allenatore con Riccione, Serenissima, Novafeltria e Rivazzurra.

Newsletter

Iscriviti e ricevi le notizie del giorno prima di chiunque altro Clicca qui