Calcio D, il Ravenna aspetta il primo gol di Mendicino

Ettore Mendicino è arrivato a Ravenna come completamento ideale in una rosa che tra dicembre e gennaio è diventata davvero completa in ogni reparto e che, prima del suo sbarco, non aveva alternative di ruolo a Guidone come prima punta. Una volta sul campo, Andrea Dossena però ha escogitato per l’ex Samb il ruolo di centravanti aggiuntivo, da inserire in corso d’opera quando le partite andavano recuperate o sbloccate. Con buoni risultati, anche di recente nella rimonta con l’Aglianese ma soprattutto nel modulo aggressivo che, schierato dal primo minuto ha sorpreso e quindi steso il Lentigione a domicilio.

Intesa con Guidone

L’interessato dimostra di gradire: «In partenza ero stato chiamato per aggiungere qualcosa ad una squadra che in fase offensiva stava già facendo grandi cose, quindi per dare una mano. Probabilmente avrei dovuto fare l’alternativa a Guidone poi il tecnico ha deciso di schierarmi talvolta anche assieme a lui. Io sono stato ovviamente favorevole, anche perché Marco sa giocare benissimo a calcio e con lui mi trovo molto bene. E poi, non dimentichiamo che ho quasi sempre giocato a due punte in carriera, quindi non può essere un problema giocare assieme a Guidone e a due esterni d’attacco, quando è capitato e quando succederà ancora».

Mendicino è in lista di attesa per quanto riguarda il suo primo gol con la nuova maglia: «La rete non mi manca in modo assoluto perché ho giocato poco, però ho avuto un paio di occasioni per farlo e non le ho sfruttate. Lavoro comunque per quello, sia in ottica squadra che in ottica personale, ci ho provato anche contro l’Aglianese e quando sono entrato ero convinto di poter segnare. Vorrà dire che l’appuntamento è rimandato al più presto, fermo restando che la cosa fondamentale è la vittoria del Ravenna».

Trasferta ostica

Alle porte c’è il viaggio a Prato, insidioso di per sé e post-sosta, tra l’altro: «Per come conosco il Ravenna - chiude Mendicino - dico che non risentirà della sosta, che se è un’incognita lo è per tutte le squadre. Piuttosto, la trasferta a Prato è realmente insidiosa contro una squadra che ha nomi importanti e sta risalendo dopo un periodo difficile. Entriamo nel momento decisivo del campionato ed è normale che ogni partita, come si dice spesso, diventi una finale. Questa sarà una di quelle, da affrontare però con il solito spirito battagliero e la volontà di condurre sempre la partita, che poi sono caratteristiche precise di questa squadra, qualità che ho avuto modo di conoscere molto velocemente».

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