Calcio D, il preparatore Torelli: "Ravenna, l'unica via è allenarsi al massimo"

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Tempi duri per squadre e staff di serie D, costretti ad una sosta che sarà esattamente il doppio di quella inizialmente prevista, sempre che domenica 23 gennaio si torni davvero tutti in campo. Tempi duri anche per i preparatori atletici, perché le due settimane che dovevano servire ad affiancare ad un necessario riposo una ripartenza del tono muscolare sono diventate quattro, e tutto il lavoro va di conseguenza rivisto o addirittura riprogrammato. Anche per Marco Torelli, che cura la condizione atletica di un Ravenna che è costantemente migliorato nel corso del girone di andata, proprio di pari passo con i risultati ottenuti sul campo. In diretta o da remoto, visto che è ancora convalescente per i postumi dell’incidente in moto di qualche tempo fa.


Più lavoro

«Questa sosta prolungata - spiega Torelli - ci permette di avere più tempo per lavorare dentro e fuori dal campo, con ancora più intensità. Per noi nessun cambio di programma. E poi abbiamo un gruppo di ragazzi che non si tira mai indietro quando c’è da lavorare e il nostro allenatore è molto bravo a tenerli sempre sul pezzo».
Con i debiti scongiuri, il Ravenna finora non è stato particolarmente tartassato da problemi muscolari: «È vero, dal ritiro ad oggi non abbiamo avuto infortuni muscolari. Speriamo di continuare così, ma il grande segreto è che non c’è alcun segreto: bisogna allenarsi. Certo, l’infortunio fa parte del gioco. È la bestia nera di tutti gli sportivi. Ognuno lo teme, ognuno fa di tutto per non farsi male, succede e basta. Succede anche perchè si cerca il 100% di se stessi e oltre. Se non fosse così non sarebbe sport inteso come confronto con se stesso, con i propri limiti e con gli avversari. Se si lavora poco, per poco tempo, una volta al giorno, cercando anche di portare al limite le prestazioni, diventa tutto più complicato e i rischi aumentano. In uno sport complesso come il calcio, nel dubbio, è meglio essere allenati piuttosto che poco allenati».
Flash finale sull’organizzazione: «Ho la fortuna di lavorare in una società che non mi ha mai fatto mancare niente, una squadra di ragazzi straordinari, il direttore sportivo Grammatica, il tecnico Dossena e uno staff che crede molto nel lavoro: Olivi, Dadina, Sammartino, il Prof. Lorenzo Dadina, i fisioterapisti Primo Bonetti e Martina Padovani e il dottor Casadio, un centro sportivo nel quale allenarci quando vogliamo in cui Fusconi, Umberto, Dennis, Turo e Gilberto, molto semplicemente, sono da serie A».

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