Calcio D, Dossena prova a rialzare il Ravenna: «La sconfitta fa male, ma non ci arrendiamo»

Calcio

Il Ravenna si trova a digerire un’accoppiata di sgradevoli prime volte. È la prima sconfitta in casa, è la prima gara interna senza gol all’attivo. Ma soprattutto rimane lontano il Rimini e vicino il Lentigione e si annuncia un finale più improntato a scongiurare il sorpasso di chi sta alle spalle che a raggiungere chi sta davanti. Andrea Dossena analizza la giornata nera: «È una sconfitta che fa male, siamo stati tramortiti dagli episodi. Ci siamo fatti due gol praticamente da soli e poi logicamente noi abbiamo fatto la partita. Ho contato almeno sei occasioni da gol nitide a nostro favore, ma senza riuscire a metterne a frutto nessuna. Una partita nata storta e finita peggio».


Giusto indagare le possibili cause delle leggerezze difensive: «Quando si cambia molto in difesa - spiega il tecnico giallorosso - è più facile possano accadere queste cose. Grazioli e Polvani sono stati in forte dubbio tutta la settimana e recuperarli non è stato possibile. Quindi il reparto non era il solito. Avevo messo in guardia i miei: il Carpi è una squadra di ottima qualità e sarebbe probabilmente partito forte, ci sarebbero venuti a prendere alti nei primi minuti. Ho assistito al nostro riscaldamento prima della partita ed è stato perfetto, avrei dovuto preoccuparmi perché l’unico altro riscaldamento perfetto l’avevo visto a Forlì e anche lì abbiamo perso. Comunque sia, sono infortuni che purtroppo capitano. Abbiamo visto portieri sbagliare in Champions League e dove si lotta per lo scudetto, può accadere anche in serie D».
Dossena non ha comunque intenzione di drammatizzare la caduta: «In quindici partite del girone di ritorno abbiamo concesso un pareggio e due sconfitte, il resto sono tutte vittorie. Dobbiamo guardare al nostro percorso, compiacerci perché è notevole e pensare di continuarlo. Questa partita persa è un incidente, dobbiamo analizzarlo, capirne le cause e gli errori commessi per non ripeterli. Ma non deve condizionarci. Il Rimini è lontano, le partite sono poche, ma ci arrenderemo solo quando ce lo imporrà la matematica».
Dossena spiega infine le sostituzioni: «Ho accelerato l’entrata dì Mendicino perché eravamo sotto di due gol e lo schema solito aveva qualche problema: arrivavamo al cross, ma finivano tutti sul giocatore avversario che copriva il primo palo. Podestà è entrato per essere più decisi nell’uno contro uno».

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