Calcio D, da Ercolani energia giovane per il Ravenna

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Sono state due settimane di grande pressione per Filippo Ercolani, unico nato nel 2003 della rosa giallorossa (al netto di convocazioni dalla formazione Berretti) in assenza dell’infortunato Prati. L’ex terzino del Mezzolara ha dovuto affrontare giocoforza un notevole tour de force che l’ha visto sempre in campo negli ultimi 200 minuti di campionato, non senza precise insidie ad attenderlo. Come ad esempio il guizzante Jassey domenica scorsa a Sasso Marconi, sistemato proprio sulle sue zolle dal tecnico Della Rocca per mettere in difficoltà il più giovane della formazione giallorossa.

Salto di qualità

«È vero - spiega Ercolani - non è stato un cliente semplice da gestire però penso di essermela cavata discretamente soprattutto nel primo tempo, quando il Sasso Marconi si appoggiava spesso su Jassey. Nel secondo, invece, lui ha svariato anche dall’altra parte, forse anche perché avevano visto che c’era un giocatore fuori ruolo come Lussignoli, però anche il mio compagno ha resistito bene. In generale, siamo andati in difficoltà di squadra quando siamo rimasti in dieci, però alla distanza abbiamo tenuto bene, portando a casa una vittoria davvero importante».

Meglio del previsto

Neppure lo stesso Ercolani sperava di totalizzare quattordici presenze a tutt’oggi dal suo arrivo ad ottobre a Ravenna, visto che al Mezzolara aveva collezionato in precedenza solo qualche convocazione in prima squadra, guardando sempre la gara dalla panchina: «Sinceramente non ci speravo, però sta andando davvero tutto al meglio. Certamente il fatto di essere un 2003 mi avvantaggia però non gioco spesso solo per quello, visto che anche assieme a Prati sono stato schierato già diverse volte e questa è la dimostrazione che l’allenatore mi tiene in considerazione».

Proprio a questo proposito, c’è un segreto nella sua evoluzione di rendimento, o più semplicemente a Mezzolara non era stato capito? Questa è l’opinione di Ercolani in merito: «Il direttore là credeva nelle mie possibilità, il tecnico invece puntava soprattutto sui giocatori più esperti e non mi vedeva proprio, alla fine meglio così. Certamente, se fossi venuto subito a Ravenna sarebbe stato meglio perché c’era stata una possibilità, poi svanita».

Il focus è ora sul Fanfulla, che tra l’altro sarà seguìto al Benelli da una ventina di tifosi: «Questa settimana di allenamenti ci sta facendo recuperare energie fisiche ma anche mentali, secondo me sono cose che si riveleranno subito utili nell’ottica di una partita difficile come la prossima».

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