Calcio D, Callegaro è un'arma in più per il Rimini

Per un attimo la mente è tornata indietro a quel clamoroso 16 febbraio, quando il tiro di Tomassini varcò completamente la linea ma assistente e arbitro non si accorsero di nulla e alla fine il Rimini tornò dalla sfida in casa del Progresso con un punto e il pieno di rabbia. Domenica a Correggio l’episodio per certi versi poteva ricordare l’incubo passato, ma questa volta non ci sono stati scherzetti e Matteo Callegaro ha potuto festeggiare il suo primo sigillo in biancorosso sbloccando una gara difficile: «Appena ho tirato su la testa ho visto la sfera dentro, quindi ho alzato subito le mani per esultare. Dopo quanto successo in casa del Progresso un po’ di paura ci poteva stare, ma la palla era completamente entrata ed era ben visibile».

Il gol è stato la ciliegina sulla torta ad un’azione ottimamente orchestrata ma c’è stato qualche brivido perché appunto il pallone è entrato ma non ha raggiunto la rete: «Perfetto il cross di Piscitella dopo l’apertura di Ferrara, ho visto Germinale andare sul primo palo e io mi sono fiondato nello spazio libero. E’ vero che non ho colpito forte, con il piatto, ma probabilmente se l’avessi presa piena magari il portiere ci sarebbe arrivato invece l’ho colto di sorpresa e gli è passata in mezzo alle gambe. Dedico il gol a tutta la mia famiglia che mi sta sempre vicino».

Callegaro, che è entrato a gara in corso, si è pienamente riscattato dopo una prova da titolare non brillantissima contro il Borgo San Donnino. «Avrei voluto incidere di più ma ho dato tutto a livello di disponibilità. Ogni partita ha la sua storia, sicuramente il gol è un’ottima iniezione di fiducia perché arrivo da un mese di ambientazione. Mi piace aiutare la squadra, poi il gol è sempre un’emozione particolare, non segnavo da un po’ di tempo (22 aprile 2021, ndr) ma è un fatto un po’ insolito perché nelle ultime due stagioni ho realizzato quasi 10 gol».

Il centrocampista classe 1997 nonostante il Rimini sia tornato a +5 sul Ravenna rimane con i piedi per terra: «Dobbiamo dare la giusta importanza alla vittoria ma non possiamo parlare di fuga perché mancano ancora dieci partite. Sicuramente, se mai ce ne fosse bisogno, è stato una vittoria importantissima per il gruppo e aumenta ancora di più la nostra consapevolezza. Chiunque entra in campo, oltre a essere forte, dà l’anima e come ci ha detto anche Gaburro non si può tenere un ruolino di marcia simile senza questa mentalità».

Il record di imbattibilità è salito a 515 minuti ma soprattutto in dieci partite il Rimini ha incassato un solo gol, peraltro inutile ai fini del risultato: «Subiamo pochissime reti ma concediamo anche pochissime occasioni. Uno dei motivi, e domenica se ne è avuta una riprova, è la nostra pressione costante in avanti. Quando recuperi e tieni palla poi è più difficile far arrivare gli avversari nei pressi della nostra porta. Sta funzionando alla grande».

Il programma settimanale

Dopo il giorno di riposo tradizionale concesso da Gaburro, oggi il Rimini torna in campo con una doppia seduta. Nonostante la sosta (prossima gara sabato 26 al Neri contro il Mezzolara), i biancorossi si alleneranno sempre questa settimana, eccezion fatta per domenica.

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