Calcio D, «Andiamo piano»: il Forlì preoccupa Cristiano Protti

Il “ground zero” del Forlì ha un colpevole: è l’andamento lento, anzi troppo lento. Quello in classifica è la diretta conseguenza di quello sul campo dove i Galletti non hanno raggiunto il ritmo campionato. Il direttore sportivo Cristiano Protti ci mette la faccia per tentare di dare un senso alla inattesa debacle interna subita contro la Sammaurese, facendo da scudo per tutelare la squadra. «La responsabilità è mia e sono molto rammaricato», commenta nel tentativo di spiegare il crollo di inizio campionato che vede la squadra di Martini desolatamente ancorata sul fondo classifica con due sconfitte frutto di due prestazioni sconcertanti.

L’analisi è cruda: «Andiamo piano e questo è un problema nel calcio odierno. Ci vogliono brillantezza e velocità, noi invece siamo lenti in fase di impostazione. È la seconda partita consecutiva che succede una cosa del genere e questo mi fa pensare. Gli uomini del nostro staff sono molto professionali e per questo anche loro si stanno chiedendo se la preparazione sia stata sbagliata. La realtà è evidente, la Sammaurese arrivava sempre prima sulle seconde palle, era più brillante nelle ripartenze mentre le nostre non avevano la medesima pericolosità. Il Forlì si è reso insidioso solo su palla inattiva. È vero che contro di noi tutte le formazioni danno il massimo e forse qualcosa di più, ma ero anche convinto che il nostro tasso tecnico potesse mettere in difficoltà gli avversari, così invece non è stato».

Cristiano Protti rifiuta ogni tipo di alibi come il rigore calciato in modo scolastico da Merlonghi che avrebbe rimesso in piedi il risultato raggiungendo il pareggio a fine primo tempo. «Non dobbiamo attaccarci agli episodi, il Forlì deve essere più squadra mentre in questo momento oggettivamente ci sono tante difficoltà. In casa del Progresso la mancanza di ritmo l’avevamo imputata al caldo e ad un approccio sbagliato, domenica sera era più fresco e questa ricostruzione non va più bene».

Poi c’è il problema di una difesa che ha troppe falle come certificano i cinque gol subiti in due partite. Ancora salda, nonostante la doppia falsa partenza, appare la posizione di Marco Martini chiamato però a dare un forte scossone alla squadra. «Non possiamo mettere in discussione l’allenatore dopo due partite – sentenzia Protti – anche se è chiaro che ci dobbiamo dare una svegliata».

L’occasione fra cinque giorni contro il neopromosso Certaldo che se a livello calcistico può vantarsi di aver dato i natali a Luciano Spalletti sul piano pratico è compagine assai modesta. Così alla terza di campionato il Forlì è già al primo bivio di stagione.

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