Calcio C, Zebi: «2021 straordinario nonostante il finale di Gubbio»

Chiudere l’anno con 4 gol sul groppone non è il massimo. Chiudere l’anno con 4 gol sul groppone nella tua città e in uno stadio che dista poche centinaia di metri da casa è ancora peggio. Ma un 4-1 al passivo non scalfisce Moreno Zebi, che ha trascorso il Natale a Gubbio, affidandosi alla cura ricostituente della famiglia dopo il rovescio del Barbetti: «Ho staccato qualche giorno ma naturalmente non sono riuscito a cancellare l’amarezza che ho provato mercoledì. Non mi riferisco alla sconfitta, quanto agli ultimi 10 minuti, che non hanno reso merito né alla nostra partita, né al nostro percorso. Non è giusto che questo gruppo sia incappato in quei 10 minuti finali. Il mio dispiacere è stato innanzitutto per i ragazzi, perché da agosto fino al gol del 2-1 del Gubbio hanno fatto qualcosa di straordinario. Però vado avanti con grande ottimismo: quel finale non ricapiterà più e, al contrario, ci servirà da lezione».

Cosa non ha funzionato?

«Ha funzionato tutto fino al 2-1. Poi c’è stata poca lucidità nel provare a rimanere quadrati, compatti ed equilibrati. Sul 2-1 sappiamo recuperare le partite e probabilmente avremmo potuto recuperare anche questa, ma avremmo dovuto farlo con il pensiero e la ragione, non solo con l’istinto».

Cosa le hanno lasciato il girone d’andata e la seconda parte del 2021?

«Tanto orgoglio. Sì, perché io sono estremamente orgoglioso di essere il primo responsabile di questo gruppo di lavoro, che va dall’allenatore alla squadra e a tutto lo staff. Ribadisco: è stata un’andata straordinaria e sarà difficile ripetersi al di là della classifica e dei punti o della posizione. Davanti a noi ci sono due squadre mostruose che stanno facendo qualcosa di incredibile, ma in proporzione anche noi siamo stati mostruosi e abbiamo fatto qualcosa di impensabile. Io sono davvero contento e quei 10 minuti finali non hanno cancellato proprio nulla».

Si aspettava di trascorrere il Natale con 39 punti?

«Sono sincero, non me lo aspettavo. Quei 39 punti hanno sorpreso pure me. Il livello raggiunto dalla squadra è stato stupefacente e il merito è di tutti, a cominciare dalla società, che mi ha sempre dato fiducia e che ci tengo a ringraziare. La fiducia che i soci mi hanno concesso in un anno e mezzo è stata la benzina e i 96 punti conquistati dal giorno in cui sono arrivato sono davvero tanti. Il bello è che dentro questi 96 punti ci sono un equilibrio economico e anche la valorizzazione di tanti giovani, due capisaldi della filosofia societaria».

Ora sono arrivati gli americani, che lei ha conosciuto prima del Siena e del Gubbio. Come è stato l’impatto?

«Ho trovato grande entusiasmo, me lo hanno trasmesso subito fin dalla prima chiacchierata. Hanno entusiasmo, passione e voglia di realizzare tanti progetti».

Avete già parlato del mercato di gennaio ormai alle porte?

«Abbiamo scambiato due parole a margine della presentazione e ci confronteremo da remoto oggi o domani. Poi, all’inizio di gennaio, uno dei due co-presidenti tornerà e capiremo come gestire le dinamiche del mercato».

Le hanno dato rassicurazioni?

«Mi è stato detto che la società è presente, vigile e vogliosa di fare mercato se ci sarà bisogno di intervenire».

Ecco, il punto è questo. Qual è il suo pensiero sulla finestra di riparazione?

«Innanzitutto voglio tutelare il lavoro del gruppo, perché lo merita. Poi dico due cose: ci sarà qualche giocatore che aspirerà a giocare di più, soprattutto per necessità, e quindi valuteremo insieme il da farsi. Inoltre, se esisterà la possibilità, potremmo intervenire con uno, due o tre miglioramenti da valutare insieme. Nel caso, io sarei pronto, nell’ottica di migliorare ma anche tutelare il gruppo».

Come si migliora il Cesena?

«Per prima cosa recuperando tutti gli infortunati o gli acciaccati e riportando tutti a temperatura, a cominciare da chi non ha saltato una mezza partita. Poi ci guarderemo intorno perché le occasioni a gennaio possono capitare ovunque. Non abbiamo l’esigenza e neppure l’assillo di migliorare un determinato ruolo, perché la rosa è ben equilibrata. Vedremo di rimpolpare in caso di eventuali uscite, questo di sicuro».

Non crede che davanti la coperta sia molto corta, guardando ad esempio l’utilizzo di Bortolussi che non ha mai saltato una partita?

«Sì, effettivamente la coperta è più corta rispetto agli altri reparti. Ma prima recuperiamo tutti e poi ci pensiamo».

In estate lei e Viali avreste voluto un rinforzo proprio in quel ruolo (Pittarello) e questi 4 mesi hanno dimostrato che avevate ragione.

«Abbiamo anche pagato qualche infortunio di troppo, come il problema alla caviglia di Caturano. Ora dovremo sviscerare determinate dinamiche, poi decideremo come intervenire».

Qualcuno ha chiesto di essere ceduto?

«Sono in atto dei ragionamenti, ma ufficialmente nessuno ha chiesto nulla».

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