Calcio C, Viali: "Eppure il Cesena ha un'anima" - Gallery

A un certo punto della conferenza stampa, William Viali entra nella macchina del tempo e torna indietro di 15 mesi: «Ricordate il 2-2 strappato un anno fa sul campo del Matelica? Ecco - spiega l’allenatore del Cesena - quell’incredibile pareggio diventò benzina per le gare successive e ci permise di fare un lavoro straordinario fino a gennaio, fu una vera e propria scintilla. Oggi (ieri, ndr) siamo stati ancora più bravi, in un certo senso, perché abbiamo recuperato due gol di svantaggio addirittura due volte e quindi pretendo di ritrovare quell’energia positiva. Capisco l’amarezza e riconosco che il Cesena non stia vivendo il suo migliore momento, ma per ricominciare dobbiamo pensare a come siamo usciti dai due brutti momenti di questa partita e al fatto che, al netto delle difficoltà, neppure questa volta abbiamo perso».

"Orgoglioso dei miei ragazzi"

Poi Viali parla di «impresa che mi rende orgoglioso di allenare questi ragazzi» e di «un’insofferenza generale che ci sta togliendo qualcosa e che solo noi possiamo trovare la forza e la lucidità per cancellare questo momento», prima di chiosare così sul punteggio: «Non è il punto che sposta, ma come è arrivato questo punto. Il 3-1 avrebbe ammazzato chiunque, ma non ha ammazzato il Cesena. Se penso all’anima e alla determinazione, per me siamo stati straordinari».
Negli occhi resta una prima mezz’ora disastrosa, nella quale non ha funzionato nulla, con il Grosseto quasi incredulo nel presentarsi continuamente al poligono di tiro davanti a Nardi: «E’ palese che stiamo passando un momento di condizione non ottimale, ma secondo me nei primi 25 minuti hanno pesato in negativo soprattutto l’ansia e la paura di sbagliare, al di là dei meriti del Grosseto».

Non solo gambe

Però il Cesena è sembrato sgonfio anche fisicamente: «Mah - ricomincia Viali - non penso sia una questione esclusivamente fisica e quindi di gambe, perché altrimenti non avremmo chiuso in crescendo nell’ultimo quarto di partita. Penso semmai che la performance fisica sia stata condizionata da uno stato psicologico non ottimale che solo noi possiamo sistemare per uscire da questo momento. Siamo consapevoli di essere meno intensi, ma paghiamo anche la condizione non ottimale di qualche giocatore». Il riferimento è ad Allievi e Calderoni al debutto da titolari? «Alcuni errori sono figli di certe conoscenze e certi automatismi che dobbiamo migliorare, proprio perchè entrambi sono appena arrivati, ma è un rischio che dovevamo prendere, non avendo diversi giocatori a disposizione. Miglioreremo anche in questo e ritroveremo la brillantezza che oggi manca».

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