Calcio C, verso Ravenna-Padova: Franchini e la sfida al suo futuro

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Preoccupa, il Ravenna, e neanche poco. Preoccupa perchè sta sommando infortuni in serie alle indubbie carenze tecniche e di attenzione dell’organico. Problemi che hanno condannato Beppe Magi prima ed impedito a Leonardo Colucci di muovere ancora la classifica, perché reti come quella allo scadere col Matelica e le due concesse a Ganz a Mantova, in serie C non si possono prendere. Se poi ci si mette anche Ferretti, che ha piazzato la prodezza contro la Sambenedettese in mezzo agli errori contro Gubbio (sarebbe stato l’1-0 immediato, con la partita che avrebbe preso tutt’altra piega) e Mantova (sarebbe stato un 2-2 incoraggiante) allora è molto difficile trovare certezze dalle quali ripartire. In verità un paio ce ne sono, entrambe larghe sul campo: Matteo Perri a sinistra, Simone Franchini a destra. Quest’ultimo è risultato finora un giocatore di equilibrio nel 3-5-2 di Magi prima e Colucci ora, ma pure lui che fino ad ora è stato sempre presente a parte una gara è incappato a Mantova in un infortunio muscolare che lo ha inserito tra i giallorossi a rischio per la gara con il Padova.

Stop muscolare

Ecco il giocatore proprio di cartellino padovano a proposito del suo stop fisico: «In verità – dice Franchini – mi sono fatto male al primo scatto della partita, quando ho sentito una noia all’adduttore, però sono rimasto in campo senza grossi problemi per tutto il primo tempo. Poi nell’intervallo probabilmente il muscolo si è raffreddato e così nella ripresa il dolore è tornato e ad un certo punto mi sono dovuto arrendere. Aver giocato quasi sempre potrebbe essere una spiegazione, forse anche il fatto che abbiamo cambiato i metodi di lavoro. Ad ogni modo spero non sia nulla di grave per esserci anche domenica prossima, il Padova è sicuramente la squadra più forte del campionato, anche se sono in prestito proprio da loro per me cambia poco: adesso il Ravenna deve cercare di fare punti contro di tutti, anche i migliori».

Uscito Franchini si è spenta la luce, anche se le reti del Mantova sono arrivate su due ennesime amnesie difensive: «Non abbiamo certo perso perché sono uscito io, anche quando ero ancora in campo avevo avuto la sensazione che a differenza del primo tempo il Mantova stava prendendo campo e noi ci eravamo abbassati molto».

Sette trasferte, sette sconfitte, dato più unico che raro e che in qualche modo bisognerà raddrizzare in quella che fin da ora si prospetta come una gara fondamentale per la salvezza, tra meno di due settimane a Fermo.

«Sappiamo che in trasferta la situazione è questa anche se dovrebbero essere partite come le altre. Certamente, una volta in vantaggio, avremmo potuto tornare a casa muovendo la classifica».

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