Buongiorno, Mauro Antonioli. Pontedera non le porta proprio fortuna: la sconfitta dell’andata portò al suo esonero, quella di domenica ha messo fine a una serie super di risultati…
«Proprio così. L’ultima è stata la peggiore dopo il mio ritorno, dispendiosa e con pochi ricambi».
Eppure con lei l’Imolese è tornata a sperare nella salvezza con 11 punti in 7 partite. Come state?
«Sono molto soddisfatto, la rosa è cambiata ma l’impatto è stato buono. Ci siamo calati nella realtà con entusiasmo, cercando di portare le nostre idee: davanti abbiamo più qualità rispetto a prima ma dobbiamo migliorare nella fase di non possesso. Guardando i numeri, subiamo troppi gol (50, ndr). Dobbiamo fare di più nella costruzione e rimanere compatti in ogni momento».
Siete a -4 dalla salvezza e il vostro calendario per evitare i play-out appare arduo…
«Gli scontri diretti con Vis Pesaro e San Donato Tavarnelle saranno determinanti, poi speriamo che all’ultima giornata la Reggiana sia già promossa ma a quello penseremo più avanti. Dobbiamo disputare una partita alla volta, adesso siamo concentrati unicamente sul Rimini».
A proposito del Rimini, che all’andata vinse 3-1, cosa ne pensa della squadra di Gaburro?
«Rimini è una piazza con tifosi esigenti, abituata a grandi campionati. Indipendentemente dal girone di ritorno, è una neopromossa che sta facendo bene. Gaburro adotta un calcio propositivo, contro la Reggiana mi ha fatto un’ottima impressione, ho visto una squadra organizzata, combattiva e che gioca».
L’Imolese aspetterà il Rimini?
«Il nostro approccio non sarà attendista. Prevedo una partita di alto livello ma ce la possiamo giocare contro tutte. Dobbiamo unicamente concentrarci su noi stessi e il nostro atteggiamento, poi alla fine vinca il migliore. Sia noi che il Rimini cercheremo il bottino pieno, anche se con motivazioni di classifica diverse».
Dunque alla vigilia non firmerebbe per un pari?
«Assolutamente no, in questo momento abbiamo bisogno di vincere per uscire dalla zona calda. Anzi dobbiamo stare anche attenti dietro a quanto farà il Montevarchi».
Il numero di tifosi riminesi sicuramente supererà il vostro: l’aspetto ambientale potrebbe incidere?
«Il Rimini ha un grandissimo pubblico e i tifosi potranno dare una spinta in più ma in campo scendiamo in undici. Dobbiamo tapparci le orecchie e dare il massimo».
Lei è un ex di turno, visto che nel 2001-2002 ha giocato nel Rimini ma non ha mai allenato i biancorossi. Sente la partita?
«Sicuramente mi emoziona più delle altre. Vivo a Bellaria, seguo le vicende ma quando scenderemo in campo non ci sarà spazio per i sentimentalismi. Sono stato vicino ad allenare il Rimini un paio di volte nell’era Grassi ma non è mai andata in porto. Adesso sono concentrato unicamente sull’Imolese. Nella vita però non si sa mai».