Calcio C: Rimini, la tradizione come amica a Gubbio

La tradizione sta con il Rimini. Dieci vittorie, quattro pareggi e due sconfitte a Gubbio ma soprattutto lo stadio Barbetti rievoca l’andata della finale play-off 2003, quando Bordacconi su rigore spianò la strada all’atteso ritorno in C1. Insomma una tradizione come amica alla vigilia della peggiore partita che potesse capitare in questo momento al Rimini. Gli umbri di Braglia primi con 14 punti, biancorossi sesti quattro gradini più indietro. Da notare che tra le fila dei rossoblù c’è l’ex riminese Andrea Signorini anche se ora titolare in difesa gioca Redolfi.

Mai così bene dal 2004-2005

Oltre alla tradizione c’è un altro aspetto, comunque, che viene incontro alla squadra di Gaburro. Sono 18 anni, infatti, che il Rimini non cominciava così bene un campionato in serie C. Con Grassi nelle uniche due occasioni dopo 6 partite erano stati totalizzati 7 punti nel 2018-2019 e 6 punti l’anno successivo. Invece ai tempi di De Meis, 2015-2016, 7 punti sempre in sei partite. Insomma si viaggiava ad un ritmo abbastanza diverso dall’attuale (10 punti) e per vedere un cammino migliore bisogna andare molto a ritroso e precisamente a quel 2004-2005 quando il Rimini di Acori totalizzò 11 punti e alla fine vinse il campionato davanti ad Avellino e Napoli. Era un gran Rimini che andava avanti con il pilota automatico inserito proprio alla fine della stagione 2003, guarda caso con la vittoria in finale sul Gubbio in C2, e poi più disinserito. Adesso magari sarà difficile che Laverone e compagni possano ripetere subito le gesta di Ricchiuti e soci, però il fatto che bisogna risalire a quella stagione per ritrovare il Rimini così in alto in terza serie è sicuramente di buon auspicio.

Cercasi gol diversi

Lo si era sottolineato qualche settimana fa, lo si ribadisce ora perché la situazione non è cambiata. Bene gli attaccanti che segnano, del resto vivono per il gol nonostante qualche smentita di rito ogni tanto, ma servono anche gol dagli altri settori. Dieci punti, dieci gol, tutti dall’attacco. Santini è il bomber del campionato a quota 6, quindi segue Vano a 2 e una rete a testa per Sereni e Gabbianelli. E anche ad Ancona nel primo turno di coppa Italia alla fine è stato Santini a togliere le castagne dal fuoco. Non pervenuti centrocampisti e difensori quando l’anno scorso invece era festa grande un po’ ovunque. Per carità, ora la categoria è diversa ma gol diversi sarebbero ben accetti perché prima o poi capiterà che gli attaccanti avranno le polveri bagnate.

L’ex di turno

Ormai c’è sempre un ex di turno ad ogni partita. Stavolta come già era successo mercoledì al Del Conero sarà Niccolò Tofanari che ha indossato la casacca del Gubbio nella stagione 2018-2019 totalizzando 30 presenze. Magari al Barbetti il terzino destro biancorosso non partirà titolare avendo davanti Laverone però è pronto per ogni evenienza e lo si è visto ad Ancona quando lui e chi fino adesso ha giocato meno si sono fatti trovare pronti.

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