Era atteso ma non si è visto. E storicamente non era mai successo a Rimini che al primo giorno di scuola un direttore sportivo, sotto contratto, abbia mancato all’appuntamento. Chiamato in causa Sanapo sull’assenza di Maniero al raduno così è stata la sua risposta: «Credo che Maniero abbia alcuni impegni familiari».
Fatto sta che non è un fatto normale che uno come il dirigente patavino, l’artefice delle precedenti due belle stagioni del Rimini, fosse assente. Impegni familiari a parte, sicuramente questa assenza fa rumore perchè Maniero vive di calcio, vuole sentire il profumo dell’erba fin dal primo giorno, vuole assaporare il clima della ripresa fin dal piazzale antistante gli spogliatoi. Così è successo l’anno scorso quando si presentò con il presidente Rota, così è successo due anni fa quando all’alba delle 7 era al Romeo Neri in prima fila per suonare l’adunata di una squadra che era chiamata a vincere la serie D come poi ha fatto.
Ora senza far suonare l’allarme perchè comunque ieri Maniero è salito nel ritiro di Bagno di Romagna ed è stato lui stesso a scegliere l’allenatore mettendoci così la faccia, resta da monitorare la sua situazione nei prossimi mesi. Fosse stato per lui, il Rimini sarebbe già fatto e finito nel senso che lui a giugno di solito ha sempre completato il 90 per cento del lavoro. Stavolta invece si è nella fase discendente del mese di luglio e nella casella degli acquisti c’è ancora la parola zero. Poi arriverà il portiere del Torino, Pietro Passador, quindi tutti gli altri, ma intanto Maniero non ha ancora avuto l’input per chiudere le trattative che ha impostato. Senza considerare il fatto che qualcuno di quelli partiti per il ritiro farà le valigie anche se Raimondi ieri ha detto: «Dei giocatori importanti abbiamo già parlato con la società, faremo di tutto per farli rimanere qui. La società cercherà di trattenere tutti quelli che hanno fatto bene a Rimini, è una richiesta mia ma anche dei dirigenti».