Mai mollare. Chiedetelo a Kevin Biondi, uno dei grandi protagonisti dell’incredibile partita pareggiata dal Rimini sabato contro la Reggiana (ora la Recanatese è solo a -2). L’esterno biancorosso infatti con il suo terzo assist (in undici gare) quando ormai la sfera sembrava destinata out (in primis per Nardi, che effettivamente ha sbagliato nella circostanza) ha permesso al Rimini di sbloccare l’incontro: «È una giocata che ho chiamato spesso perché vedevo che il loro braccetto lasciava spazi, quindi mi sono fiondato sulla palla passando dall’interno per poi raggiungerla in spaccata».
Un 2-2 quasi folle che lascia rammarico visto il doppio vantaggio dei biancorossi.
«Le motivazioni non mancavano e si è vista la reazione della squadra dopo un periodo difficile. In settimana l’abbiamo preparata per limitare il loro palleggio e abbiamo lavorato bene con le catene assieme a Laverone e Delcarro visto che sull’esterno potevano portare superiorità e, statistiche alla mano, gli emiliani erano quelli con più gol da cross. Abbiamo gettato il cuore oltre l’ostacolo».
Biondi non vuole sottovalutare la prestazione che magari qualcuno poteva attendersi ma non era affatto scontata di fronte alla capolista un po’ arrugginita però con il miglior andamento fuori dalle mura amiche. «Come mole prodotta la prova ci deve inorgoglire per il rush finale, a partire dal derby di Imola. Non possiamo però dimenticare i minuti in cui abbiamo subìto la rimonta, gli episodi fanno comunque crescere. Per esempio contro la Recanatese nel secondo tempo avremo giocato dieci minuti. Ecco, magari sabato ci è mancata un po’ di furbizia per gestire meglio la situazione».
Nella pioggia di cartellini (otto ammoniti e cinque espulsi compresi D’Alterio e Diana) ci è finito anche Biondi con un rosso al 70’ che ha spianato la rimonta dei reggiani: «Se analizziamo gli episodi arbitrali siamo stati svantaggiati, per usare un eufenismo. Il rigore fischiato a loro era in fuorigioco, a me non hanno assegnato uno, per non parlare della mia espulsione. Magari quando si alza la gamba può ingannare, ma io non ho proprio toccato Montalto e l’ha confermato lui stesso a Gigli. Penso che l’arbitro abbia voluto compensare, ma il doppio giallo a Laezza era indiscutibile. Adesso spero di non saltare due partite».
Gli ultimi 20 minuti visti dalla tribuna: «Il commissario non mi voleva lasciare a bordo campo e siccome lo spogliatoio era chiuso, sono salito in laterale per soffrire assieme ai compagni. Era l’unico modo che avevo per seguire la partita, peccato per il 2-2 finale».