Calcio C, riecco le toscane nel futuro girone del Cesena

Per scoprire la storia del prossimo campionato è necessario avere ancora un po’ di pazienza e aspettare la fine di agosto. Al momento, è consigliabile cominciare a studiare solo la geografia della prossima stagione. Il primo passo ufficiale della Lega Pro in chiave 2021-2022 sarà la composizione dei tre gironi, con Cesena e Imolese che attendono l’annuncio con grande curiosità dopo la decisione dall’alto di cambiare il criterio geografico tagliando l’Italia in orizzontale.

Storia bianconera

Cosa cambierà per il Cesena? Aspettando la chiusura della stagione (di C e anche quella di D), ecco le ipotesi più concrete, con la Romagna bianconera destinata al girone B del centro Italia.

Bentornata Toscana

Il primo cambio geografico è piuttosto significativo e riguarda lo spostamento del Triveneto al Nord, cioè nel girone A. Il Cesena non troverà sulla propria strada squadre forti, ricche e molto ambiziose come la Triestina e il Padova, se i biancoscudati non dovessero salire in B. Ma non ci sarà neppure il Sudtirol, oltre a formazioni insidiose come il Mantova e la Virtus Verona, per non parlare della FeralpiSalò. Al posto di questo blocco, assisteremo al ritorno di una regione che ai tempi della C, in passato, ha sempre incrociato il Cesena: la Toscana. Negli ultimi anni i duelli rusticani contro le formazioni toscane sono spesso mancati. In B era rimasto solo l’Empoli, che ha spesso sfidato il Cesena prima del fallimento, mentre in C l’unico avversario recente è stato l’Arezzo, che però è retrocesso tra i dilettanti proprio al Manuzzi un mese e mezzo fa. Curiosamente, oltre all’Arezzo, la Toscana non presenterà rivali storiche come Pisa, Pistoiese, Lucchese, Livorno e Siena, oggi ai piani superiori o inferiori, ma avversari decisamente meno prestigiosi e con un fattore campo depotenziato come Pontedera, Grosseto, Carrarese, più il Montevarchi promosso ieri ed eventualmente l’Aglianese, che si sta giocando la promozione nel Girone D di Serie D.

I derby

Ad oggi sono sicuramente quattro i derby regionali che il Cesena giocherà: esce Ravenna e rientra Reggio Emilia. E proprio la Reggiana, fresca di retrocessione dalla B e con un budget di primissima fascia, si candida a diventare la testa di serie numero 1 del girone B. La squadra di Aimo Diana, tecnico emergente arrivato dal sorprendente Renate, occuperà la prima fila al fianco dell’ambizioso Modena, la cui proprietà è passata in mano al danaroso Carlo Rivetti, patron del marchio Stone Island, e dell’altra retrocessa Virtus Entella, che tornerà ad incrociare il Cavalluccio dopo i fasti della B. La miracolosa salvezza ottenuta al tramonto dell’ultima stagione concederà un altro giro in giostra all’Imolese, il cui primo obiettivo resta la salvezza. Tornando in Emilia, la quarta avversaria del Cesena sarà il Carpi, mentre il Fiorenzuola (rivale dell’Aglianese in D) resta in stand by.

L’incognita

Sottolineato che le laziali non si dovrebbero toccare (Viterbese e la matricola Monterosi allenata dall’ex centrocampista bianconero D’Antoni) e che dunque sfideranno il Cesena, così come il blocco marchigiano con Matelica, Vis Pesaro, Fermana e Sambenedettese (che sembra essere riuscita a salvarsi), il più grande punto interrogativo riguarda invece la parte “meridionale” dell’ipotetico girone B. L’uscita di scena in semifinale dell’Avellino ha fatto salire a 21 il numero di squadre del girone C. Per questo motivo la Lega dovrà spostare qualcuno al centro. Un’ipotesi potrebbe essere questa: far salire le due abruzzesi (Teramo e Pescara) e spostare l’Olbia nel Girone C. Non ci sarebbe una scomoda trasferta in aereo da organizzare, ma un’avversaria di rango in più come il Pescara.

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