Calcio C, Prestia: "Il Cesena sta diventando una famiglia"

Assente nelle precedenti cinque gare, mercoledì sera a Reggio Emilia è rientrato Giuseppe Prestia al centro della difesa che, per la quarta volta consecutiva, non ha subito reti. L’ex Alessandria si è fatto trovare pronto ed è stato autore di una prestazione robusta, non condizionata dalla vistosa fasciatura alla mano sinistra.

In che misura ha inciso l’inferiorità numerica della Reggiana per buona parte della partita?

«Sicuramente l’espulsione un poco ci ha agevolato, ma questo nulla toglie che in 11 contro 10 la partita si è vinta, considerato che spesso la squadra con un uomo in meno cerca di dare più del solito, come ad esempio ha fatto in questa stessa giornata l’Imolese battendo la Carrarese. Siamo stati bravi a stare in partita e a sbloccarla su un calcio di rigore. Ritengo, quindi, che siano tre punti meritati».

Cosa significa avere mantenuto ancora la vostra porta inviolata?

«Per noi è molto importante non prendere gol, perché ci dà molta sicurezza in noi stessi. Siamo determinati, lavoriamo in settimana per cercare di fare meglio e per il momento le cose stanno andando bene. Siamo in ripresa, ma dobbiamo continuare in questa maniera e rimanere concentrati, visto che ci sono ancora tante partite da affrontare».

Come legge la nuova classifica che vi vede a solo tre lunghezze dalla vetta, ma con nove squadre raccolte in tre punti?

«Non la guardavamo prima e non la guardiamo adesso. Sappiano che ogni gara ci offre la possibilità di conquistare tre punti e bene o male, escludendo le prima giornate in cui ancora non ci conoscevamo molto, adesso il gruppo sta diventando famiglia. Sono convinto che ci toglieremo delle soddisfazioni».

Come giudica il suo rientro in campo dopo un mese di stop?

«Sono soddisfatto della mia prestazione, come credo i miei compagni. Abbiamo disputato una buona gara. Dobbiamo continuare su questa scia, cioè aiutarci l’un l’altro e fare ancora meglio come reparto».

Giocare con una fasciatura alla mano le crea dei problemi?

«Ammetto che c’era un po’ di scetticismo prima della partita, ma poi non ho sentito grande dolore. Posso dire di stare abbastanza bene».

Quanto pesano le reti di Corazza, a segno anche a Reggio Emilia?

«Conosco Simone da tre anni e so cosa significhi per un attaccante il gol, ma anche per la squadra è importante che segni in continuazione. Contro l’Imolese, per andare ad esultare dalla panchina, gli ho regalato la mia ammonizione, lui però mi ha pagato la cena. Questa volta non c’è stato bisogno».

Ancora una capolista: dopo la Reggiana cosa vi aspettate dalla gara contro il Fiorenzuola?

«Il Fiorenzuola è la rivelazione di questo campionato e l’affronteremo come abbiamo fatto con la Reggiana. Per domenica ci faremo trovare pronti».

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