Calcio C play-off, Zebi: «Vorrei il Cesena alla fase nazionale»

Moreno Zebi, cominciamo dalla domanda più classica: tra la Triestina e il Matelica ha una preferenza?

«No, non ho nessuna preferenza perché quando cominci a pensare e a calcolare, soprattutto in questo momento della stagione, questi giochini non funzionano mai. E poi stiamo parlando di due squadre che hanno valori, di due squadre che sono molto diverse tra loro ma al tempo stesso egualmente pericolose. L’unico dato oggettivo lo dice il regolamento: con la Triestina dobbiamo vincere, con il Matelica potremmo anche pareggiare».

Ripensando a Cesena-Mantova, cosa le è piaciuto di più della sua squadra?

«La maturità di chi prende gol all’ultimo minuto del primo tempo, quando la partita sembra finita e invece si riapre improvvisamente. Nel secondo tempo ne avevamo più dell’avversario e, anziché soffrire mentalmente in quello che sarebbe potuto essere il momento più difficile per noi, abbiamo legittimato la vittoria senza mai farci prendere dall’ansia».

E qual è l’errore da non ripetere in vista del secondo turno?

«Quando si può chiudere una partita o comunque segnare, soprattutto in queste gare bisogna farlo. Sull’approccio complesso c’è dentro l’ansia del debutto, di un torneo nuovo, di una squadra che comunque è partita forte per segnare subito come il Mantova. Era comprensibile quel piccolo contraccolpo psicologico».

Dopo il Covid, lo stop, il tour de force e diversi contrattempi, la sensazione è che il Cesena sia arrivato ai play-off a temperatura e nelle migliori condizioni. E’ così?

«Non so se il Cesena sia davvero al massimo, ma di sicuro so che siamo in grandissima crescita e ci sentiamo pronti. Nelle ultime gare che determinavano la griglia finale, quelle contro SudTirol e Arezzo, è stato importante giocare in quel modo e conquistare quei due risultati perché ci hanno permesso di chiudere con due grandi gare e di arrivare alla settimana dei play-off in ottime condizioni psicofisiche».

Al netto del sogno B, la sensazione è che il primo obiettivo del Cesena sia allungare l’avventura il più possibile per vedere in campo la squadra, che si è ritrovata sul più bello.

«Io mi diverto quando guardo il Cesena giocare come sa, quindi è proprio così. Sono sempre curioso di vedere il Cesena quando comincia la partita, vivendo la crescita da dentro, ho sempre voglia di vedere quello che può succedere. Il rimpianto di uscire al secondo turno sarebbe non solo smettere di sognare, ma anche interrompere la stagione del gruppo in un momento bellissimo. Sarebbe un peccato finisse subito perché questo è un gruppo che sta insieme, che si frequenta e che di conseguenza non merita di fermarsi adesso. Al netto del sogno che chiunque ha quando comincia un play-off, io vorrei vedere il Cesena in campo il più possibile perché meritiamo di giocare ancora tante partite».

In questo momento riesce a pensare anche alla prossima stagione o è completamente assorbito dai play-off?

«La speranza è di arrivare fino a giugno, quindi sono completamente assorbito dal presente. Ma il presente, cioè tutto quello che stiamo facendo adesso, sarà necessario per le valutazioni sul futuro».

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