Calcio C, Oggi si vota il nuovo format del campionato: nessun presidente delle romagnole sarà presente

A mezzogiorno di oggi nel Salone degli Imperatori dell’hotel Hilton Rome Airport, a Fiumicino, l’assemblea straordinaria elettiva delle 60 società di Lega Pro deciderà di rifare il look al campionato di Serie C del futuro prossimo. Spinto dal successo di pubblico dei play-off, il presidente Ghirelli ha lavorato tutta l’estate per trovare un format che riduca il più possibile la prima fase e che aumenti il numero dei derby e delle sfide che contano davvero sia in ottica promozione che in ottica salvezza. Così il 28 ottobre ha presentato il suo progetto all’assemblea di Lega Pro e oggi chiede ai club il via libera per andare in Consiglio Federale a far votare il cambio di format a partire già dalla stagione 2023-2024 (anche se Ghirelli ha anche dichiarato di essere disposto ad aspettare un’altra stagione se la scelta della C venisse considerata da A e B una fuga in avanti).

Format complesso

Al via ci saranno sempre 60 squadre, che saranno divise in 6 gironi da 10 con suddivisione in base a criteri geografici. Fin qui tutto semplice. Al termine dei mini campionati da 18 giornate, le prime 5 classificate dei sei gironi accederanno alla Poule Promozione (30 squadre) e le ultime 5 scivoleranno in Poule Retrocessione (30 squadre). Ma attenzione, se chi è in Poule Promozione è già certo della salvezza, chi va in Poule Retrocessione potrà tornare a lottare per la promozione in B. Le prime due classificate dei 3 gironi da 10 squadre di Poule Retrocessione saranno infatti ammesse al primo turno dei play-off. L’ultima dei tre gironi retrocederà direttamente in D e sarà seguita dalle sei perdenti dei play-out (due sfide per girone con i seguenti incroci: 6ª contro 9ª, 7ª contro 8ª).

Per la B 32 squadre per 4 posti

Per quanto la Poule Promozione, anche qui ci saranno 3 gironi da 10 squadre ciascuno. Le prime tre classificate accedono alla Fase Finale e saltano così i primi tre turni dei play-off, a cui prendono invece parte le restanti 21 squadre di Poule Promozione (dalla 4ª alla 10ª dei gironi) più 6 di Poule Retrocessione. In totale a lottare per i 4 posti che conducono in B sono 32 squadre (o 33 se chi vince la Coppa era in Poule Retrocessione?). Al primo turno dei play-off entrano in gioco 18 squadre: le 6 di Poule Retrocessione, più decime, none, ottave e la peggior settima dei 3 gironi di Poule Promozione. Le 8 vincitrici accedono alla seconda fase play-off, dove si aggiungono loro le due migliori settime, le tre seste e la peggior quinta dei gironi di Poule Promozione, per un totale di 14 club che promuoveranno 7 squadre alla terza fase. Sette squadre a cui si uniranno le due migliori quinte e le tre quarte dei 3 gironi di Poule Promozione. Le vincitrici di queste 6 sfide accederanno alla Fase finale insieme alla squadra che alzerà la Coppa Italia (servirà un’appendice del regolamento per spiegare i “salti” in avanti consentiti a chi vince la Coppa e quelli all’indietro a cui sarà costretta una squadra) e alle 3 migliori dei tre gironi di Poule Promozione che avevamo già incontrato qualche riga fa.

La Fase finale

Quindi 16 squadre alla Fase finale che daranno vita a 8 semifinali (teste di serie le 3 prime, le 3 seconde e le 2 migliori terze dei gironi di Poule Promozione), con gare di andata e ritorno con annessi supplementari e rigori da cui usciranno i nomi delle finaliste che daranno vita a 4 sfide senza domani nelle quali chi vince, al termine delle gare di andata e ritorno con tanto di supplementari e rigori, festeggia la promozione in B e chi perde deve tornare all’inizio a studiarsi di nuovo tutta questa formula per la stagione successiva.

Nessun presidente romagnolo

Le formazioni romagnole non saranno rappresentate dai loro presidenti. I due co-presidenti del Cesena, Robert Lewis (anche consigliere di Lega Pro) e John Aiello, sono negli Usa e saranno “sostituiti” dal segretario generale Marco Valentini e dal consigliere d’amministrazione Massimo Agostini; il Rimini avrà il direttore generale Franco Peroni al posto  del presidente Alfredo Rota; per l’Imolese non ci sarà il patron Giuseppe Deni ma il segretario generale Francesco Filippazzo.

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