Calcio C, Matarese in gol dopo 392 giorni: l'Imolese sorride

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Trecentonovantadue giorni dopo, Luca Matarese è tornato ad esultare. Un’esultanza che è stata anche quella dell’intero Romeo Galli e dell’Imolese. Grazie al gol dell’attaccante di Scafati, infatti, la squadra di Fontana ha pareggiato quel vantaggio con il quale il Gubbio si era presentato agli ultimi 15 minuti di una partita rivoltata come una frittata dall’uno-due di Cittadino dal dischetto e di Arena. Un gol che Matarese cercava per ripartire di slancio dopo l’infortunio di un anno fa. «Tornare a segnare è stato qualcosa che serviva a me ed alla squadra - ammette il numero 26 rossoblù - visto come si era messo il risultato. Il gol secondo me è regolare: ho aspettato a partire perché sapevo che la palla di Cerretti sarebbe arrivata lì, in allenamento capita spesso una situazione simile. La sfera sul secondo palo arriva sempre e noi esterni dobbiamo essere bravi a farci trovare lì, a Chiavari questo non era accaduto mentre con il Gubbio ci sono riuscito. Il gol è dedicato alla mia ragazza che mi sostiene sempre».

Una bella reazione

Gol di Matarese su assist di Cerretti: due cambi forzati e causati dagli infortuni di Turchetta (oggi esami strumentali al ginocchio) e di Lia (piccola frattura al setto nasale ma domenica contro il Montevarchi, match che si giocherà a Pontedera, ci sarà) in momenti diversi di una partita che ha visto l’Imolese rialzarsi dopo il sorpasso del Gubbio che era partito dal rigore causato dal mani di Matarese: «Il rigore? Eh, lì è un attimo: non puoi ragionare e non pensare, è un momento che c’è stato purtroppo si poteva fischiare come no. L’arbitraggio? L’arbitro è come noi calciatori, può sbagliare e credo che la furbizia del giocatore debba essere quella di aiutarlo, altrimenti se va in difficoltà poi può valvolare. Sono cose che capitano, prendiamole con filosofia ed andiamo avanti: avere avuto la forza di reagire è stato un segnale importante. siamo riusciti a rimettere in piedi una partita come non ci era mai capitato finora e questa energia come a me serve a tutta la squadra per continuare a credere sempre più in quanto facciamo».

Ora all’orizzonte c’è il Montevarchi che è a -6 dall’Imolese ai limiti della zona play-out: «È una gara che secondo me sarà difficilissima nella quale dovremo giocare come se fosse questa la partita decisiva per la salvezza, che è il nostro obiettivo. Affrontare il Montevarchi come se fosse la Reggiana o il Cesena: dobbiamo martellare sui nostri principi giocando a calcio con il coltello fra i denti senza sbagliare l’atteggiamento e cercando di migliorare nell’aspetto di capire i diversi momenti della partita, capendo quando dobbiamo spingere oppure quando è il momento di aspettare».

Esami strumentali per Turchetta

Oggi nel frattempo si riparte con gli allenamenti in una giornata buona per capire l’entità dell’infortunio al ginocchio di Turchetta che si sottoporrà ad esami strumentali mentre per Lia la sensazione è che la frattura al setto nasale non sia tale da pregiudicarne l’utilizzo domenica prossima.

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