Calcio C, Maniero: «Rimini, non mi basta il 9° posto. Voglio di più»

Andrea Maniero, il 26 dicembre non è stato solo Santo Stefano ma anche il suo compleanno. Insomma una festa nella festa.

«L’ho festeggiato a Barcellona con la famiglia e per la prima volta sono andato al Camp Nou. Sono rimasto incantato dalla bellezza di questo stadio, torno a Rimini a fine mese».

Il 2 gennaio aprirà il mercato, va a finire che porterà in Romagna qualche giovane blaugrana.

«Magari, c’è solo l’imbarazzo della scelta qui».

Scherzi a parte, sportivamente che feste natalizie sono state?

«Non belle, è la prima volta che le passo male, sono sempre stato fortunato sotto Natale e Pasqua, stavolta no».

Arrabbiato?

«Deluso e l’ho detto chiaramente alla squadra perché i ragazzi non hanno capito l’importanza della partita con il San Donato Tavarnelle. Non ho visto 24 animali morire sul campo cosa che avevo visto a Siena, Fiorenzuola e in casa con l’Ancona. Poi si può anche perdere ma se fossimo stati lì con la testa quei due gol fortuiti non li avremmo mai presi. Non abbiamo capito il momento, non abbiamo capito che quella era la partita delle partite e non lo accetto».

E a Gaburro cosa ha detto?

«Certe cose restano tra di noi però anche a lui ho espresso tutta la mia delusione. Potevamo regalarci un certo tipo di campionato, andare l’8 gennaio a Cesena in un certo modo (il riferimento è al sesto posto solitario mancato, ndr) e invece non sarà così».

La sensazione netta è che Maniero viaggi a delle latitudini che qualcuno nell’ambiente ancora non tocca.

«Io voglio di più, non mi bastano 31 punti in 20 partite. Per carità non sto dicendo che stiamo facendo male, anzi, però non voglio che qualcuno si accontenti, altrimenti si rischia di diventare anonimi e io al massimo preferisco essere anomalo ma non anonimo. Non fa parte della mia mentalità quello di accontentarmi, non fa parte del mio gruppo, io voglio essere protagonista».

Tra pochi giorni, il 2 gennaio, aprirà il mercato: quanto lavoro ci sarà da fare?

«Premetto che non credo molto alla sessione invernale, però qualcosa faremo. Diciamo che entreranno un giocatore per reparto e per contro ne dovrebbero uscire due per settore».

Partiamo dalla difesa, Haveri potrebbe avere le valigie in mano?

«Ho un incontro con il Torino a gennaio per definire l’accordo di cessione. L’affare è già stato impostato da tempo, è venuto il momento di chiudere. Poi la società granata ci dirà se lo prenderà subito, o lo darà in prestito o lo lascerà qui».

A centrocampo invece Eyango e De Rinaldis appaiono i più gettonati ad andare via: è così?

«Il primo è un nostro capitale, ha altri due anni di contratto, ci abbiamo investito su questo ragazzo ma al momento pare fuori dalle gerarchie del tecnico. Il secondo è del Parma e quasi sicuramente chiederà di voler giocare di più altrove».

Finora non avete mai puntato sul minutaggio degli under: nel girone di ritorno potreste adottare la politica dei giovani e quindi li andrete a cercare sul mercato?

«Non abbiamo puntato sui giovani all’inizio perché essendo una neopromossa avremmo rischiato troppo, ora diciamo che se capiterà qualche occasione perché no, fermo restando che non dovrà essere una regola assoluta quella di fare il minutaggio».

Concludendo, questo Rimini dunque vale di più dei 31 punti attuali?

«Sì, volevo essere più in alto in classifica, non mi basta quello che stiamo facendo, anche se le note positive sono maggiori di quelle negative ci mancherebbe ma io sono fatto così e lo dico non perché eravamo partiti bene ma perché fin dall’estate scorsa ero convinto che avevamo costruito una squadra importante».

Newsletter

Iscriviti e ricevi le notizie del giorno prima di chiunque altro Clicca qui