Calcio C, Luna Park Cesena, dove tutti sono protagonisti

Dopo essersi assentati dal tabellino per tre partite consecutive, Mattia Bortolussi e Salvatore Caturano hanno ripetuto ciò che avevano fatto per l’ultima volta esattamente un mese fa: prendere il pallottoliere e segnare in coppia. Era accaduto a Teramo nello 0-4 del Bonolis, è accaduto domenica contro la Fermana nel 4-0 del Manuzzi. La contabilità dei due centravanti viene così aggiornata: 12 gol in due (7+5 senza rigori) sui 20 totali del Cesena, cioè il 60 per cento delle reti bianconere. Chi si ferma ai tabellini e alle reti potrebbe tranquillamente sostenere che sono proprio i due centravanti gli uomini-copertina di queste prime 15 giornate, ma non è questa la chiave di lettura giusta, proprio perché ogni domenica, indipendentemente dall’avversario e della partita, ci sono sempre protagonisti nuovi che si salgono alla ribalta. E questa è la vera forza del Cavalluccio.

La catena e la prima volta

Prendete il caso di Carlo Ilari. Un mese fa a Teramo gioca l’ultima partita da titolare nel “suo” stadio e contro la “sua” squadra, affetta la difesa abruzzese assieme a Berti e soprattutto firma il primo gol con la maglia del Cesena. Dopo quella (ottima) partita gioca 46 minuti così suddivisi: 19 contro la Pistoiese, 0 contro il Pescara, 27 a Reggio. Tre minuti da comparsa e zero partite da titolare dopo la miglior partita e dopo essersi sbloccato. Non fa niente: Viali lo “ripesca” contro la Fermana, affidandogli un compito diverso (trequartista in fase di possesso, mezzala in fase difensiva) e Ilari diventa la chiave per scardinare gli abruzzesi. I numeri dell’ex Teramo assomigliano tremendamente a quelli di Pierini, che nelle quattro partite prima di domenica era rimasto più in panchina (180 minuti contro Teramo e Reggiana) che in campo (70 minuti contro Pistoiese e Pescara). Viali lo ha pungolato durante la settimana e Pierini ha risposto, pur divorandosi un paio di gol. Gol che finalmente è stato segnato da un difensore, per giunta sugli sviluppi di uno schema da palla inattiva: la rete di Mulè fa il paio con quella decisiva di Candela alla seconda giornata contro la Lucchese, mentre all’appello manca ancora Ciofi.

Gli altri

Allargando il discorso, la crescita del Cesena è pienamente testimoniata proprio dall’alto rendimento di tutti gli uomini che vengono rovesciati in campo e che sanno sempre come comportarsi. «Non è una questione di nomi e di cognomi, ma di idee», ha spesso sottolineato Viali. Che si gode i frutti di una rosa meno profonda di quelle di Reggiana e Modena, ma non certo meno duttile. Se a Reggio Emilia l’imbattibilità non si è interrotta soprattutto grazie a Nardi, un bel mattone lo aveva messo pure il debuttante Elia Benedettini sei giorni prima contro il Pescara, tenendo chiusa una porta dove non entrano palloni da 472 minuti, mentre l’autogol di Nzita è stato propiziato dal tandem Tonin-Candela, entrati a gara in corso dalla panchina. Tornando a Teramo, un grande protagonista di quel 4-0 fu Alessio Brambilla, autore del primo gol e di una prestazione maiuscola alla prima partita da titolare, ben innescato da un Berti che è inevitabilmente il giocatore più sorprendente di queste prime 15 giornate, durante le quali tutti gli uomini di Viali sono riusciti a ritagliarsi un ruolo da protagonisti. A Reggio Emilia è tornato Zecca, domenica si è rivisto pure Adamoli. Praticamente, per colpa di un paio di infortuni, all’appello mancano solo loro due.

Dopo Teramo, la Fermana: tra i professionisti, solo in un’altra occasione il Cesena era riuscito a calare due poker di reti (due 4-0) nelle prime 15 giornate di campionato.

Viali imita Viali

Non occorre andare lontano per trovare il precedente che, infatti, porta sempre la firma della squadra allenata da William Viali. Nella passata stagione il Cesena stese con il punteggio di 4-0 prima il Ravenna (Ciofi, Koffi, doppietta di Ardizzone) e poi il Mantova (Steffé, Capanni, Russini, autorete di Zanandrea). Curiosamente le rotonde vittorie si verificarono negli stessi turni di campionato: all’11° e al 15°. Rispetto allo scorso anno sono invece cambiati la classifica e il ruolino di marcia. Dopo 15 gare, all’indomani di Mantova-Cesena 0-4, i romagnoli vantavano 25 punti e un ritardo di 7 punti dalla capolista Sudtirol (che oggi è in testa nel girone A). Sette sono invece i punti in più in confronto alla passata stagione, conquistati dagli stessi Caturano e compagni che ora si godono il 3° posto ad appena tre lunghezze dalla Reggiana. La differenza la stanno facendo soprattutto le reti al passivo: 16 dodici mesi fa contro le 5 attuali. Si segnava invece un pochino di più (24 a 20), ma la differenza reti risulta nettamente migliore quest’anno: +15 anziché +8.

Poker alla Roma

Tornando alle vittorie con il punteggio di 4-0, la prima risale alla stagione 1940-’41 quando il Cesena superò nel derby il Rimini “B” (doppietta di Orlandi, Pantani III, Morellini). Tra quelle più prestigiose e significative c’è Cesena-Roma 4-0 (Pepe, Piangerelli, Mariani, De Ponti) in Serie A nel 1976-’77, che tuttavia rimase una delle rare soddisfazioni di un campionato disastroso. Più fresca nella memoria e più importante, benché in Serie C, fu il 4-0 rifilato nel 1997-’98 alla capolista Livorno (Salvetti, Agostini, Masitto, Serra) che sembrava invincibile e che, dopo quella batosta, iniziò a perdere colpi fino a farsi superare dalla squadra di Corrado Benedetti.

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