Calcio C, Libera all'attacco di De Sarlo, patron dell'Imolese

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Un incontro pubblico, che è anche un attacco frontale al patron dell’Imolese calcio Antonio De Sarlo, per presentare un report collettivo su “L’acquisizione lampo dell’Imolese calcio”, considerata dal presidio per la legalità «una situazione di rischio su cui mantenere alta l’attenzione». È stata l’iniziativa targata Libera che ieri ha attirato l’attenzione di un’ottantina di imolesi nel cortile interno di palazzo Monsignani, fra questi l’assessore alla cultura Giacomo Gambi in rappresentanza del Comune e diversi consiglieri comunali di opposizione e non. «Nel nostro ruolo di osservatori e promotori della legalità sul territorio, abbiamo digitato nome e cognome del nuovo proprietario, per cercare di capire se l’acquisizione della società calcistica della nostra città fosse trasparente –premettono i referenti locali dell’associazione –. È nato così un lavoro che mette insieme notizie giornalistiche, relazioni parlamentari e della prefettura, sentenze e atti giudiziari. Riteniamo importante sottolineare che lo scopo del report non è quello di giudicare, ma di fare luce su quello che è avvenuto con l’acquisizione dell’Imolese: da dove arrivano i soldi? Perché acquisire una società con diversi debiti? Perché una trattativa così veloce? Come sono andati i precedenti, o tentativi di acquisizioni di società calcistiche da parte di Antonio De Sarlo? Il dato di partenza nella risposta a queste domande è l’impossibilità di ricostruire fino in fondo le vicende, e quindi di giungere al cuore della verità: il nostro intento è quello di fornirne frammenti, pezzi di un puzzle che, tuttavia, non starà a noi ricongiungere. Come sentinelle cerchiamo di guardare, studiare, analizzare, collaborare con le istituzioni nell’ottica di una cittadinanza attiva e di monitoraggio del territorio, contro ogni indifferenza verso ciò che accade nella città in cui viviamo». Frammenti di una storia imprenditoriale, nel campo dei rifiuti, e giudiziaria, nella regione di origine dell’imprenditore stesso, la Campania, che Libera Imola ricuce fino all’arrivo del protagonista a Imola, nel luglio 2021. Processi, come quello per l’inchiesta “Re Mida” sullo smaltimento di rifiuti nella Terra dei fuochi, comunque sempre risolti con una assoluzione per il patron dell’Imolese calcio.

Il report di Libera, quaranta pagine che si possono leggere ora integralmente sul sito della sezione bolognese dell’associazione fondata da don Ciotti, non aggiunge degli elementi inediti o di novità, compresa l’ultima interdittiva antimafia a carico delle società di alcuni familiari emessa e poi sospesa dal Tar a ottobre scorso. Di fatto Libera propone collegamenti e invita dunque, attraverso le parole della responsabile del settore sport nazionale, l’ex maratoneta Lucilla Andreucci «a vigilare».

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