Calcio C, la missione dell'Imolese: evitare l'ultimo posto

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Evitare l’ultimo posto, poi si vedrà. È questa la cruda realtà alla quale è bene che l’Imolese si prepari, visto che la sconfitta di Pistoia manda in soffitta i sogni “mostruosamente proibiti” di salvezza evitando quei play-out che, visto l’andazzo, sarebbe già un successo centrare. Sì, un successo: inutile sperare che le cose possano cambiare improvvisamente visto che questa Imolese ha vinto solo 1 volta nelle ultime 18 partite, un dato che fa capire come mettere in conto miracolose resurrezioni da qui al termine della stagione sia quantomeno azzardato. Per vincere bisogna segnare ed anche in questo caso non si capisce bene cosa possa accadere di diverso da quanto visto finora, ovvero una squadra che ha attaccanti semplicemente impreparati alla categoria a parte Padovan, unico che in queste partite sta tirando in porta e che è stato vittima (bene che nessuno lo dimentichi, quando ci saranno da tirare le somme) della “desarlizzazione” dell’Imolese fra novembre e dicembre, il vero punto di rottura di questa stagione visto che si è scelto di mettere mano ad un motore che stava funzionando. A gennaio Torrasi e Turchetta se ne sono andati: il primo è stato sostituito da Santoro, ovvero un regista che…non dirige (senza dimenticare che in panchina a fare tappezzeria da metà ottobre c’è Palma) mentre il secondo è stato sostituito di fatto da De Feo e Manzo, cioè un giocatore fermo da 6 mesi ed un 2003 vero e proprio appuntamento al buio di un mercato di gennaio nel quale serviva ben altro rispetto a quanto portato da Martone e “concesso” da De Sarlo che ha tenuto chiusi i cordoni della borsa. Nel frattempo oggi il Bacchilega (con la squadra che usufruirà del secondo giorno di riposo concesso da Fontana dopo il tour de force di febbraio) vedrà un ritorno al passato, cioè la riapertura del bar del centro che era stato chiuso per ristrutturazione.

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