Calcio C, "mi alzo alle 5.30 e faccio il muratore". L'estate di Pietrangeli dopo il campionato vinto a Rimini

La sveglia suona alle ore 5.30, massimo alle 6. Poi via assieme al padre Crescenzio. Manovale, muratore: insomma, tutto quello che c’è bisogno di fare nei cantieri fino al pomeriggio. Sotto il sole a faticare per sollevare pesi, a mettere le mani tra calce e mattoni. Prima di cena, poi, via in palestra per restare in forma in vista dell’imminente esame in Serie C. Nel week-end invece, il meritato relax con gli amici in giro per Roma, com’è giusto che sia per un ragazzone di 22 anni. Il difensore rivelazione del Rimini, il classe 2000 Nicola Pietrangeli, merita il lancio tra i professionisti perché oltre ad aver conquistato tutti con le sue prestazioni, è l’emblema di sacrificio, umiltà e sana ignoranza. «Io sono sempre sul pezzo - racconta il difensore centrale che vive a Lariano – non sono nemmeno andato in vacanza. La mattina vado con mio padre a lavorare per dargli una mano, ormai faccio il muratore da quando sono ragazzino, ovviamente nei momenti in cui non sono impegnato con il calcio. Da queste cose si capisce cosa significano davvero la fatica e la stanchezza. Poi per me la famiglia è importantissima e quando ho occasione di tornare a casa mi piace passare il tempo assieme ai miei cari». Pietrangeli, approdato in Romagna il 27 agosto 2021 come quarto difensore centrale del gruppo di Gaburro, ha scalato a poco a poco le gerarchi, fino a prendersi il posto da titolare e a diventare un intoccabile del Rimini che brillava e vinceva: «Mi è capitato più volte in carriera di arrivare all’ultimo minuto, di mettermi in gioco e di riuscire a dire la mia. Le difficoltà mi danno una spinta in più per migliorare, io non mollo mai e questo fa la differenza. Anche due anni fa quando andai in Sicilia (al Marina di Ragusa, ndr) non fu facile ma aspettai il mio momento e venne fuori un’ottima stagione». Impossibile non tornare un attimo alla cavalcata trionfale dei biancorossi con uno dei suoi grandi protagonisti: «Appena ho conosciuto il gruppo ho subito capito che ce l’avremmo fatta e il mio sesto senso non ha sbagliato. Penso di essere cresciuto sotto tutti gli aspetti: mentali, tecnici e fisici. D’altro canto, giocando con compagni del genere, non si può che migliorare. Non dimenticherò mai l’annata appena conclusa, vincere a Rimini è un’emozione indescrivibile». Nicola Pietrangeli, proprio come il tennista, è uno dei punti fermi sui quali la società vorrà puntare, uno dei pochi eletti a essere confermato. Il roccioso centrale, che è sempre molto introverso e poco incline all’esuberanza, preferisce mantenere un basso profilo: «Sicuramente mi fa molto piacere, ho sempre sentito la fiducia e le aspettative della società su di me anche all’inizio quando non giocavo sempre. Conosco il loro interesse, dobbiamo parlare su alcuni aspetti ma ovviamente mi piacerebbe restare a Rimini. Non voglio però sbilanciarmi, sono una persona vecchio stampo, per me la parola vale più di una firma». Il difensore centrale assicura che non rinnegherà mai le sue radici: «Dopo tre anni e mezzo in Serie D, giocherò per una opportunità tra i professionisti e a Rimini questa chance vale doppio. Sicuramente la C mi incuriosisce ma non ci penso troppo, io vivo alla giornata e mi allenerò per arrivarci pronto. In ogni caso, qualsiasi categoria non snaturerà la mia persona, quindi quando potrò continuerò a lavorare con mio babbo».

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