Calcio C, Imolese: in attacco De Sarlo non funziona

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Dieci partite da titolare, 762 minuti giocati, due tiri veri nello specchio della porta (un palo in acrobazia ed un tiro parato dal portiere avversario). Al di là di tutto quello che si possa dire o pensare, questi sono i numeri desolanti che accompagnano i primi 5 mesi di Pasquale De Sarlo al centro dell’attacco dell’Imolese, numeri che anche a Pesaro sono stati confermati in tutta la loro crudezza al termine di una gara che ha visto ancora una volta la tifoseria rossoblù perdere la pazienza nei confronti del proprio centravanti. Dopo aver messo in castigo Stanco per questioni economiche, quello che sembrava un azzardo (ovvero affidare la maglia da titolare ad un classe ’99 che veniva da 34 minuti giocati in una stagione intera con la Casertana) si sta rivelando come una scommessa persa visto che il numero 13 rossoblù non sta riuscendo mai ad incidere o a dare quella sensazione di crescita che servirebbe con la continuità di impiego accordatagli da Fontana. Certo, i risultati negativi che hanno portato l’Imolese verso il basso non possono essere ascritti solo alla mancanza di un centravanti di categoria, ma di sicuro il fatto che si sia perso smalto in avanti da un mese a questa parte è un dato indiscutibile con il solo Padovan che, pur confinato sull’esterno, continua ad essere l’attaccante più pericoloso dei rossoblù. Dopo la cinquina con il Grosseto, nelle 7 partite successive l’Imolese ha segnato 4 reti: una a testa per Padovan, Matarese, Benedetti e Angeli (che ieri sera ha ricevuto l’Italian Sport Awards a Castellammare di Stabia come miglior esordiente del girone B) a conferma che la “desarlizzazione” dell’attacco non sta portando i frutti sperati. Il tutto senza dimenticare che Fontana per i propri attaccanti centrali ha spesso evidenziato anche un secondo punto cardine, ovvero riuscire a cucire il gioco e progredire settimana dopo settimana visto il lavoro che viene svolto in allenamento.

Insomma, all’Imolese serve un De Sarlo diverso ma anche un Belloni “scongelato” rispetto alla posizione attuale in panchina: il “Bombardero” dopo la partenza con il botto con il Pontedera ha giocato la miseria di 23 minuti (ben 6 le panchine) nelle ultime 8 partite ed a questo punto chissà che la gara con il Pescara (squadra dalla quale è arrivato in prestito) non segni il suo ritorno anche parziale in campo. Perché le carte, oltre che scartate, possono anche essere rimescolate.

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