Calcio C, Imolese e una salvezza tutta in salita

Archivio

Vista la provenienza dei personaggi in questione, non si può far altro che pensare che quella conferenza stampa di un mesetto fa più che la presentazione di “3 amici al bar” che volevano salvare l’Imolese sia stata qualcosa classificabile come “opera dei pupi”, con Giuseppe Deni nei panni di “puparo”. L’unità di intenti sbandierata in quell’occasione dalla società, in realtà era solo qualcosa di facciata visto che si è sgretolata dopo nemmeno 15 giorni. Cutrufo ha infatti ammesso di aver iniziato ad allontanarsi dopo la partita con l’Entella e di aver staccato da tre settimane per la mancanza di condivisione delle idee con Deni. Quest’ultimo guida una società che adesso è di fatto latitante perché si può dire quel che si vuole ma un conto è essere presenti di persona un conto è farlo tramite consulenti come Savini e responsabili dell’area tecnica come Cammarata.

Deni ha i propri impegni di lavoro (gli stessi che il patron aveva messo una settimana fa come giustificazione alla “scomparsa” dal Galli del direttore generale Cutrufo e del presidente onorario Coppa, un altro che si è smaterializzato da qualche settimana) ma non può pensare che bastino 10 righe di un comunicato, pubblicato ieri sui social rossoblù, per mettere a posto le cose ed evitare che il coperchio della pentola possa saltare a breve. Nel comunicato, oltre a sottolineare che con Cutrufo non c’è mai stata una condivisione vera e propria (e quindi torniamo al 26 gennaio ed all”opera dei pupi” di quella conferenza stampa al Bacchilega), si legge che…: «In merito alla penalizzazione stiamo aspettando la decisione, ma la società è sicura, visto la forza della squadra, che ne uscirà con le forze di questo gruppo». Parole che non smentiscono l’eventualità di una o più penalizzazioni, ma fanno anzi capire che sia qualcosa di più di una eventualità remota (e quindi non resta che pensare alla «tacita proroga» della quale aveva parlato Deni la settimana scorsa rispondendo a specifica domanda sulla mancata consegna alla Coaps del rating dell’Imolese) e che evidentemente si spera che la squadra sia impermeabile a tutto questo tourbillon di voci e cambi di scena continui messi in scena sull’asse Imola-Sicilia-Romania.

Continui cambi di scenario che stanno mettendo a rischio il futuro rossoblù, quello che Deni ha sempre garantito essere come prioritario assieme alla permanenza in Serie C. La strada si fa in salita dentro e fuori dal campo per un’Imolese che, va ricordato, ha come amministratore unico Stefano Frassetto, uomo di fiducia di Deni che, nella “casa madre” Akragas, ricopre il ruolo di responsabile dell’area sanitaria.

Newsletter

Iscriviti e ricevi le notizie del giorno prima di chiunque altro Clicca qui