Calcio C, Imolese: Deni, De Sarlo e i conti da regolare

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Due sono le cose che, per ora, il nuovo proprietario dell’Imolese, Giuseppe Deni, ha dimostrato di non avere in comune con chi l’ha preceduto. La prima è che ha meno ritrosia a confrontarsi con la stampa, visto che in tre settimane si è già concesso più volte rispetto a quanto non abbia fatto Antonio De Sarlo nei suoi 16 mesi al vertice dell’Imolese. L’altro aspetto più importante è che Deni non ha intenzione di comportarsi come ha fatto chi l’ha preceduto quanto al pagamento degli stipendi: il nuovo proprietario ha subito sottolineato come ritenga giusto pagare ogni mese i propri dipendenti al contrario di quanto avvenuto nell’era De Sarlo negli ultimi mesi, visto che gli stipendi di settembre e ottobre della prima squadra sono ancora da pagare e anche nel settore giovanile al momento il piatto piange (molto più che in prima squadra...).

Certo, la Lega Pro consente il pagamento degli stipendi di settembre e ottobre entro il 16 dicembre ma è chiaro come il pagamento di almeno una mensilità sarebbe il primo segnale che la nuova proprietà dovrebbe dare per dimostrare a tutti che la storia è cambiata rispetto al recente passato quando si è sempre scelto di fare tutto al fotofinish. Il vero nocciolo della questione, però, sta in quelle «situazioni debitorie incancrenite», come le ha definite Deni, emerse, a suo dire, dall’esame della documentazione della società: detto che bisognerebbe capire come mai questi aspetti non fossero stati considerati dalla nuova proprietà al momento dell’acquisto, non resta che prendere atto che finalmente c’è stato chi ha parlato chiaro a proposito della situazione dell’Imolese senza giri di parole o dichiarazioni di facciata. Ora non resta che attendere non solo il nuovo organigramma dell’Imolese ma anche cosa accadrà quando Deni presenterà “il conto” a De Sarlo per quanto il nuovo corso ritiene competa al vecchio.

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