Calcio C, il Rimini si gode Delcarro, uno che sa cosa sia la gavetta: "Cerco sempre di dare il meglio"

Andrea Delcarro, all’andata fu decisivo un suo gol contro una solida Fermana per il pareggio per 2-2, cosa si aspetta dal match di domani nelle Marche?

«All’andata la Fermana si presentò piuttosto chiusa: noi creammo tante occasioni ma non ci andò bene e il 2-2 che ne scaturì fu un po’ bugiardo perché incassammo un gol su palla inattiva e uno su rigore. La Fermana è squadra che si chiude bene e riparte: all’andata sono stati bravi, domani proveremo a rifarci».

Questo è il suo terzo campionato di serie C: fino al 2020, quindi fino a 27 anni, ha fatto solo la D: avrebbe potuto arrivarci prima alla terza serie oppure è mancato “l’osservatore” giusto?

«Io per la verità ho sempre dato il massimo, in qualunque categoria abbia giocato, non cerco alibi personali. Forse quando ero più giovane non ero pronto per il salto di categoria, forse il salto di categoria l’ho fatto solo quando me lo meritavo. Posso assicurare che io cerco sempre di dare il meglio ovunque giochi, magari a volte serve un po’ più di fortuna. Ma ora non guardo più indietro, guardo solo avanti».

I suoi tre campionati di C li ha vissuti tutti nel girone B: come giudica questa stagione anche confrontandola con le precedenti?

«Vedo un campionato certamente più equilibrato rispetto alla scorsa edizione, l’anno Reggiana e Modena hanno fatto corsa a se, quest’anno le big sono Reggiana e Cesena, ma vedo un maggior equilibrio e forse l’anno scorso il girone, nel suo complesso, era più forte. Ma il livello è vicino, non c’è tutta questa differenza».

Lei in C ha sempre cambiato squadra, un anno alla Virtus Verona, uno all’Ancona e ora Rimini: intende fermarsi un anno in più in Romagna?

«Il mio obiettivo non è fare il giramondo, ero alla Virtus e quando c’è stata l’occasione per andare all’Ancona l’ho colta. E sarei rimasto lì se la società marchigiana non avesse fatto altre scelte. Ora sono al Rimini, mi trovo bene, l’ambiente è il giusto per fare bene, ho firmato un contratto biennale e non nascondo che mi piacerebbe rimanere. Come ho detto in ogni società in cui gioco cerco di fare il meglio possibile a livello personale, per il resto si ragionerà più avanti. Vedremo poi anche cosa vuole fare la società».

Torniamo all’attualità. Perché secondo lei questa squadra non riesce più a segnare, malgrado lei, che non è certo una punta, abbia contribuito con sei gol?

«Ci sono momenti della stagione che vanno così e questo non è un momento prolifico. Nel girone di andata siamo stati tra le squadre con più gol all’attivo. Ma attenzione, se in fase realizzativa facciamo pochi gol in questo momento, dietro abbiamo trovato una certa compattezza e infatti di gol ne prendiamo pochi. Io credo che basta davvero un niente per riprenderci, magari una bella rete per sbloccarci e sono sicuro che ritroveremo la via del gol molto presto». Chissà, magari già a Fermo.

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