L’altra faccia della medaglia. Se al Romeo Neri il Rimini non sta funzionando, in trasferta il cammino, senza toccare picchi enormi, però è quantomeno discreto.
Meglio quando si viaggia
Basti considerare infatti le ultime quattro trasferte che fanno appunto da contraltare alle ultime quattro partite casalinghe. Al Romeo Neri, dunque, è arrivato solo un pareggio in questo lasso di tempo. Per contro fuori casa sono stati racimolati 7 punti sui 12 a disposizione e in due casi la porta è rimasta anche inviolata (Montevarchi e Alessandria), mentre a Cesena e ad Olbia è arrivato al massimo un gol al passivo per gara. Due incontri comunque giocati alla pari, soprattutto il derby dove il Rimini si è inchinato soltanto a 5’ dalla fine dopo aver divorato ad inizio gara il vantaggio con Vano. Stessi 5 minuti conclusivi che invece portarono al sospirato pareggio in terra sarda grazie a bomber Santini. Insomma nel complesso è un buon viatico in vista della trasferta di Pesaro dove il Rimini sarà chiamato per l’ennesima volta a rimediare a quanto non di buono ha fatto vedere al Romeo Neri, almeno in termini di risultato.
Un girone dopo un po’ così
Già la Vis Pesaro: l’avversario ricorda la migliore partita disputata dal Rimini quest’anno. Era il 16 ottobre, non ci fu mai storia tanto che il match durò appena 25 minuti e alla fine terminò 5-0. Era un altro Rimini ed era un’altra Vis Pesaro, troppo giovane per reggere l’urto della categoria. È passata tanta acqua sotto i ponti da allora: se la Vis Pesaro è rimasta sempre in crisi di risultati però ora ha cambiato allenatore, c’è l’ex biancorosso Oscar Brevi, e diversi giocatori, il Rimini invece è entrato in crisi di risultati. I numeri sono chiari: è passato un intero girone e la squadra di Gaburro ha racimolato appena 20 punti in 18 partite, vuol dire meno della metà dei punti che aveva a disposizione. Se la classifica fosse stata stilata da quel giorno, ora il Rimini sarebbe tredicesimo a +3 soltanto sui play-out. Come dire che i biancorossi hanno costruito questa stagione soprattutto nei primi due mesi di campionato andando a razzo per poi gestire la dote accumulata.
La vana pretattica di Gaburro
Sabato scorso nella consueta conferenza stampa pregara il tecnico biancorosso si rifugiò nella pretattica quando disse chiaramente che avrebbe cambiato parecchio riguardo alla formazione anti Gubbio rispetto a quella che vinse ad Alessandria. Alla fine invece quel «parecchio» si è ridotto al solo cambio Regini-Haveri visto che Delcarro era già fuori per infortunio altrimenti avrebbe giocato sicuramente al posto di Biondi. Una conferma che la pretattica di solito lascia sempre il tempo che trova.