Calcio C, il Cesena vuole un tecnico vincente: con Castori ha funzionato, con Salvemini no. Ora tocca a Toscano

Esperto, affamato e soprattutto abituato a vincere. Sono queste le caratteristiche principali che dovrà avere il nuovo allenatore del Cesena. Sono queste le caratteristiche di Mimmo Toscano, che vanta un eccellente curriculum: tre campionati di C vinti in tre città diverse (Terni, Novara e Reggio Calabria), ai quali vanno aggiunti altri due primi posti a Cosenza (dalla D alla Prima Divisione). Come biglietto da visita, non c’è male. Toscano è e resta il grande favorito per la panchina del Cesena e attende nella sua Cosenza, dove vive, lui che è di Reggio Calabria, che il club bianconero scelga il direttore sportivo e sciolga le riserve. Ha già parlato con la proprietà e con Agostini, ha iniziato a chiedere informazioni sugli appartamenti in affitto, è d’accordo con tutti ma per il momento non c’è stata fumata bianca in quanto legato fino al 30 giugno alla Reggina. Negli ultimi 20 anni il Cesena si è già affidato ad allenatori reduci da campionati vinti o comunque tecnici vincenti: alcuni in Romagna si sono ripetuti, altri hanno “solo” lasciato un buon ricordo, altri ancora hanno letteralmente fallito.

Gli specialisti

I due tecnici più vincenti transitati da Cesena negli anni Duemila sono stati Fabrizio Castori e Giuseppe Angelini, arrivati in Romagna per puntare in alto e vincere e bravi a mantenere le promesse. L’uomo di Tolentino, nell’estate 2003, era reduce addirittura da 5 promozioni ottenute con Cerreto (Promozione), Tolentino (Eccellenza e D) e Lanciano (D e C2). A Cesena cominciò piano e con qualche mugugno, rischiò grosso dopo la sbandata contro il Prato, poi risalì la corrente fino al capolavoro play-off contro Rimini e Lumezzane. Anche Angelini, “promosso” alla guida del nuovo Cesena Fc nell’estate 2018, cominciò l’avventura con un palmares di tutto rispetto per la Serie D, un campionato che l’ex calciatore del Cavalluccio aveva già vinto con il Bellaria e con il Santarcangelo. Anche a Cesena non ha fallito, riportando subito la Romagna bianconera tra i professionisti dopo una lunga e anche difficile cavalcata, che ad altri (Modena e Reggiana, tanto per fare due nomi) costò parecchio. L’allenatore più vincente della storia del Cavalluccio con tre promozioni, Pierpaolo Bisoli, non aveva invece mai vinto prima di arrivare a Cesena. Fuori dalla Romagna, ha ottenuto un solo successo, nel 2018 a Padova (dalla C alla B).

Gli altri

Nella tribolata seconda stagione di A, dopo la miracolosa salvezza firmata Ficcadenti, per sostituire Giampaolo venne scelto Daniele Arrigoni, altro allenatore di grande esperienza, che in carriera aveva vinto un campionato di D con il Castel San Pietro nel 1997, due di C2 con la Vis Pesaro (2000) e il Frosinone (2004) e uno di B a Bologna nel 2008. Ma l’esperienza di Arrigoni a Cesena durò pochissimo e fu sfortunata. Idem, qualche anno dopo, per Mimmo Di Carlo, che in passato aveva portato il Mantova dalla C2 alla B tra il 2003 e il 2005. A corrente alternata, Andrea Camplone, che nel 2014, due anni prima di essere scelto dal Cesena per sostituire Massimo Drago, aveva riportato in B il Perugia. Ma il caso più eclatante del passato riguarda Gaetano Salvemini. Il tecnico pugliese: arrivò in B a Cesena dopo aver portato in A prima l’Empoli nel 1986 e poi il Bari nel 1989. In Romagna la sua esperienza fu fallimentare e Lugaresi fu costretto ad esonerarlo (e a chiamare l’ex ct Vicini) per evitare la C.

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