Calcio C, il Cesena si è già migliorato ma non deve bastare

«Eravamo venuti qui per vincere e non ci siamo riusciti. Se vogliamo crescere, noi dobbiamo prenderci questa responsabilità». (William Viali, 27 settembre 2020 dopo Virtus Verona-Cesena 1-1).

Ecco, quel giorno dicemmo tutti: «Apperò questo Viali».

Non accontentarsi

Virtus Verona-Cesena era la prima giornata dello scorso campionato, il vero anno zero di Viali a Cesena dopo la parentesi da normalizzatore al posto di Modesto. Voleva crescere ed è cresciuto, ma forse non come avrebbe voluto, sull’onda di stimoli che svelò in quel dopo-partita di Verona. Per come si è fatto conoscere, probabilmente Viali sperava in qualcosa di più. E per come si conosce Cesena, anche la piazza sperava in qualcosa di più.

Un passo avanti

Nella stagione 2020-21 il Cesena chiuse al 7° posto e quest’anno farà sicuramente meglio, visto che il Gubbio (7° a 47 punti) non può più sorpassare la Romagna bianconera. Più segnali portano a pensare che le strade in estate si divideranno, ma oggi Viali è senza dubbio un allenatore più quotato rispetto a quando è arrivato e da mesi guida il plotone alle spalle di Modena e Reggiana, due squadre di B che giocano in C. Però...

Un calcio diverso

...Però il suo non è il calcio di Cesena, come non lo era quello di altri suoi predecessori sottovalutati (Attilio Perotti, 1991-1992) e sopravvalutati (Marco Giampaolo 2011-2012). Perotti portò la zona nei primi Anni 90: Edmeo Lugaresi ogni settimana gli chiedeva chi giocasse libero in difesa tra Marin e Barcella perché non riusciva a capirlo. La risposta giusta era “nessuno” ma Perotti tenne duro e riuscì a tenere il segreto per una intera stagione. Marco Giampaolo portò il guardiolismo spinto e il suo Cesena venne tritato dagli eventi, punendo la presunzione di dirigenti con troppa fretta.

Viali ha idee diverse di un calcio diverso da Cesena, una piazza retrò che ogni volta che c’è un passaggio indietro al portiere soffia di impazienza sulle mascherine (per chi le porta).

Ha scolpito nei mesi una difesa e un attacco titolare, con una idea di gioco che vuole partire da Nardi e culminare in Bortolussi: un’onda di gioco che si è scontrata sugli scogli di un centrocampo titolare che non è mai nato. Ha costruito con pazienza la stagione super di Pierini, facendosi largo in quel fumo autunnale da dribblomane e trovandoci tanto arrosto. Era un suo pallino: oggi tutti hanno capito il perché. Poi anche Ardizzone è un suo pallino: ne ha giocate 33 su 34 e qui quelli che hanno capito il perché sono parecchi di meno.

Rallentamento

Ha chiuso l’andata a quota 39, alla media fotonica di 2.05 punti a partita, media che nel ritorno si è ridotta a 1.40. Da una parte un rallentamento era fisiologico (questa non è una rosa da 80 punti), dall’altra preoccupa il calo di rendimento in partite che iniziano sempre come racconta Viali, ma che finiscono troppo spesso come vogliono gli altri. Vuoi per gambe scariche, vuoi per la presenza di chiari limiti in mezzo, sta andando a finire che ci deve pensare troppo spesso Nardi.

Il petardo finale di Caturano a Fermo ha ridefinito l’allineamento per la volata per il terzo posto e il modo in cui ricorderemo di questo campionato dipenderà in gran parte da queste ultime 4 partite e dai play-off. Non è cinismo, è la regola del gioco. Di più, è un’occasione che si rinnova: va bene alzare l’asticella oltre il 7° posto del Gubbio, ma basta per essere appagati? Di sicuro non basta a Viali, figuriamoci al mondo del Cesena. Non c’erano obblighi di vincere il campionato, però tornano a mente le parole di Verona del settembre 2020. Questa resta una grande occasione e in fondo sono tutti venuti qui per vincere e per prendersi la responsabilità. Ecco, è arrivata la responsabilità.

Dopo aver usufruito di un giorno di riposo, ieri pomeriggio il Cesena è tornato in campo per cominciare a preparare la delicatissima sfida contro l’Entella. Assenti Candela e Benedettini, impegnati con le rispettive Nazionali (seconda tribuna consecutiva per il terzino), hanno ripreso ad allenarsi in gruppo Tonin, Zecca e Calderoni. Oggi, sempre a Villa Silvia, è in programma una seduta nel pomeriggio.

Arbitro

Sarà Mattia Caldera di Como l'arbitro di Cesena-Virtus Entella, assistenti Thomas Miniutti di Maniago e Nicola Tinello di Rovigo (quarto ufficiale Verrocchi di Sulmona). Il fischietto comasco torna al Manuzzi dopo aver già diretto due gare storiche negli unici precedenti con il Cavalluccio: Cesena-Francavilla 2-0 nell'ottobre 2018 (la prima all'Orogel Stadium in D) e Giulianova-Cesena 1-1 il 5 maggio 2019, nel giorno del ritorno tra i professionisti.

Giudice sportivo

Tutto confermato. Ciofi e Gonnelli, ammoniti a Fermo, salteranno la gara con l'Entella per squalifica. Andrà in tribuna anche il team manager Matteo Visani, inibito fino al 5 aprile dopo l'espulsione al Recchioni.

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